Firenze, Palazzo Pitti sarà riprodotto in 3D
Al via la prima scansione totale in 3D di Palazzo Pitti a Firenze, con laser scanner, droni e GPS per mappare l'edificio e creare un suo gemello digitale
A Firenze ha appena preso il via la prima scansione in 3D di Palazzo Pitti. Attraverso strumenti all’avanguardia, come laser scanner, fotogrammetria terrestre e da drone e sistemi satellitari, si potrà campionare per la prima volta con elevata accuratezza lo storico complesso monumentale fino a creare un suo ‘gemello digitale’.
Questo l’obiettivo del progetto, della durata di due anni, nato dalla collaborazione tra Gallerie degli Uffizi, investite di recente dall’Effetto Ferragni, e il Laboratorio di Geomatica per l’Ambiente e la Conservazione dei Beni Culturali (GeCo) del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Firenze (DICEA).
Palazzo Pitti è la più imponente residenza privata fiorentina, simbolo del potere delle famiglie che nel tempo l’hanno eletta a dimora e che oggi ospita al suo interno musei d’arte, artigianato artistico, arti decorative e di storia della moda e del costume.
Dallo scorso anno, le sue stanze sono diventate anche teatro di un misterioso caso di omicidio e di una lunga serie di enigmi da risolvere, nel videogioco “The Medici Game”.
Fino ad oggi non era mai stato realizzato un rilievo organico dell’ex reggia medicea, proprio per le caratteristiche di una struttura così articolata.
Il progetto, coordinato dall’architetto Elena Pozzi per le Gallerie degli Uffizi, diventate il museo più seguito al mondo su Tik Tok , e dalla professoressa Grazia Tucci per il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, permetterà ora di disporre di un modello digitale tridimensionale dello storico palazzo.
Già in queste settimane è in corso la campagna di acquisizione, ovvero di raccolta analitica di tutti i dati metrici 3D di Palazzo Pitti, attraverso tecniche geomatiche integrate, come la topografia, la scansione laser di ultima generazione e l’utilizzo di droni, fondamentali per riprendere porzioni del complesso altrimenti non raggiungibili, come ad esempio le imponenti facciate della reggia fiorentina.
“Una banca dati completa, interrogabile, implementabile nel tempo – si legge in una nota del laboratorio GeCo – documenterà la consistenza geometrica e materica del Palazzo e dei suoi ambienti, divenendo supporto indispensabile per una corretta gestione, manutenzione e conservazione di una macchina preziosa e complessa come Palazzo Pitti”.
“La digitalizzazione di un complesso così articolato, nelle sue molteplici declinazioni – ha aggiunto la nota – è il risultato di scelte ponderate e di specifiche procedure che necessita di un progetto capace di coniugare accuratezza, completezza e interoperabilità. Il laboratorio universitario GeCo, diretto dalla professoressa Grazia Tucci, ha acquisito nel tempo capacità tecnologiche e di ricerca in grado di rispondere a questa nuova sfida”.