L'Etna torna a "ruggire": le immagini mozzafiato dell'eruzione
Le immagini spettacolari della nuova eruzione del vulcano Etna, che ha provocato una pioggia di lapilli sulla città di Catania: guarda il video
L’Etna è tornato a “ruggire” nella serata di martedì 16 febbraio 2021. Per circa un’ora, il vulcano attivo più alto d’Europa ha dato vita a una fase ‘parossistica’ dal cratere di Sud-Est, creando ‘fontane’ di lava incandescente alte diverse centinaia di metri. La colata si è riversata nella desertica Valle del Bove, raggiungendo quota 1.700 metri, lontana da centri abitati.
Come spiegato dall’Ingv-Oe di Catania, l’effetto più evidente, visibile anche da Taormina, Catania e dalla costa di Siracusa, è stata la colonna eruttiva “determinata dal parossismo e carica di cenere e lapilli che si è alzata di alcuni chilometri sopra la cima del vulcano e che, spinta dal vento verso sud, ha causato ricadute del materiale piroclastico sui centri abitati fino a Catania e nel siracusano, a decine di chilometri di distanza dall’Etna”.
Nella mattinata di mercoledì 17 febbraio, all’indomani della violenta e spettacolare eruzione dell’Etna, la città di Catania e molti paesi etnei si sono risvegliati coperti da uno strato di cenere lavica, tanto da rendere necessari la pulizia delle strade e la conta dei danni a veicoli, immobili, coltivazioni e altro.
La pioggia di cenere e lapilli lavici ha interessato anche l’Aeroporto internazionale di Catania, che nella serata di martedì ha interrotto l’operatività. Cinque voli sono stati cancellati o dirottati, ma l’attività dello scalo è aeroportuale è ripartita alle ore 9 di mercoledì, come deciso dall’unità di crisi dello scalo, dopo la bonifica della pista e dopo che l’Ingv ha abbassato l’allerta ‘Vona’ (Volcano Observatory Notice for Aviation) per lo spazio aereo, passato dal rosso di martedì all’arancione.
La precedente eruzione del vulcano Etna
Il vulcano Etna è particolarmente attivo in queste settimane: nel mese di gennaio 2021, infatti, un’altra eruzione dell’Etna aveva illuminato la notte di Catania, regalando anche in quel caso uno spettacolo mozzafiato.
In quel caso il trabocco lavico si era manifestato sul lato nord del Cratere di Sud-Est del vulcano Etna ed era stato accompagnato da una moderata attività stromboliana, sempre al cratere di Sud Est. L’attività eruttiva aveva prodotto una fontana di lava e una pioggia di cenere, accompagnata anche da un tremore vulcanico.