Economia sospesa: il racconto della generosità degli italiani
Esempi di economia sospesa - dal caffè al biglietto del cinema - che hanno creato una rete di solidarietà in tutto il Paese: scopriamo le storie più belle
Gli esempi di economia sospesa sono ormai innumerevoli in tutta Italia e creano una bellissima rete di solidarietà che collega l’intero Paese.
L’inizio di questa storia, che parla di attenzione per il prossimo e voglia di condividere e aiutare gli altri, la rintracciamo a Napoli , dove il caffé sospeso è una tradizione entrata in uso nei bar nel Dopoguerra. Il concetto è estremamente semplice: si pagano due caffè, uno per sé e un altro lasciato in sospeso per chiunque entrerà al bar e non potrà permettersi di pagarlo.
L’usanza fonde la natura calorosa dei partenopei – che quando sono felici o hanno qualcosa da festeggiare offrono un caffè, scusa sempre valida per stare insieme, scambiare due chiacchiere, condividere una storia – e l’idea di donare qualcosa a chi ne ha bisogno, ma non può pagarla.
La storia del caffé sospeso, rimbalzata su tutti i giornali, anche internazionali come il New York Times, ha entusiasmato il web e ispirato tantissime altre iniziative, copiate anche da esercizi commerciali all’estero. Molte altre iniziative di economia sospesa sono nate sul territorio, conquistando ambiti diversi.
Dalla Puglia e dalla Campania è partita per esempio l’iniziativa della pizza sospesa, che segue lo stesso principio: aggiungere sul proprio conto il costo di una pizza margherita, da offrire ai più bisognosi. L’idea è nata in quelle regioni dove in questo momento il fenomeno dell’immigrazione è più sentito e dove è più forte la presenza di persone che purtroppo non possono permettersi un pasto.
Come a Messina, dove già due anni fa è stato lanciato il pane in attesa, ovvero la possibilità di acquistare un panino e lasciarlo in un’apposita cesta per i bisognosi. L’idea ha subito contagiato alcuni giovani di Treviso che l’hanno imitata, dando vita a una rete di panifici in tutta Italia che hanno aderito a questa gara di solidarietà.
Sempre animata dagli stessi ideali è la cena sospesa, un’iniziativa che si è tenuta a Milano durante i mesi di Expo, la grande manifestazione che si è occupata proprio di discutere i problemi alimentari del pianeta. Sono stati più di 28 i ristoranti della città meneghina che hanno aderito alla cena sospesa, posizionando sui tavoli un porta conto che illustrava il progetto, nel quale ogni cliente poteva lasciare un’offerta che sarebbe servita a pagare un pasto ai più bisognosi. Le offerte raccolte sono state poi convertite in buoni pasto del valore di 10 euro distribuiti dalla Caritas Ambrosiana.
Anche le catene di supermercati, e non solo i singoli esercenti, sono stati conquistati da questa gara di solidarietà. Sempre da Milano, per esempio, è partita un’altra catena solidale, quella della spesa sospesa. L’impegno è quello di pagare una spesa, con prodotti non solo alimentari ma anche sanitari, da affidare poi ad associazioni come il Banco Alimentare, che provvedono a distribuirle.
Ma gli esempi di economia sospesa non si sono fermati ai beni di prima necessità. La crisi economica degli ultimi anni ha spinto molti a rinunciare ad alcune spese che riguardano beni essenziali per il benessere della mente.
Per permettere a tutti di godere della cultura, soprattutto pensando di offrire un’opportunità di svago agli anziani, ecco allora l’idea del cinema sospeso, lanciata da una storica sala cinematografica di Milano. Con il biglietto sospeso si può lasciare un ingresso pagato per la proiezione di qualsiasi film o spettacolo. Tra l’altro, il beneficiario di questo piccolo dono può anche lasciare un messaggio di ringraziamento al donatore, che lo riceverà via SMS o via mail.
Sempre un biglietto sospeso per una visita culturale è quello che si può offrire al Museo Regionale di Arte Contemporanea di Napoli. Un gesto di gentilezza nei confronti del prossimo, ma anche un tentativo di sentirsi vicini condividendo lo spettacolo dell’arte, che si trova alla base della cultura di ogni popolo. Il donatore, tra l’altro, contribuirà solo al cinquanta per cento del prezzo del biglietto, la cui parte restante verrà verrà versata dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee.
Ancor più successo ha riscosso il libro sospeso, che sui social network è diventato anche un hashtag di successo. Stavolta l’iniziativa è partita da una libreria di Polla, in provincia di Salerno, ed è stata inizialmente pensata per bambini e ragazzi fino ai diciotto anni.
Sconfortati dai dati sulla lettura in Italia degli ultimi anni, che mostrano una bassissima percentuale di giovani lettori, i librai si sono quindi mobilitati per sponsorizzare l’iniziativa. Si acquista un libro, quello che più si ama oppure che in qualche modo ci ha segnato la vita, e lo si lascia alla cassa, magari con una dedica scritta allo sconosciuto che entrerà in possesso del volume. Il fenomeno, subito diventato virale, ha coinvolto librerie in tutta Italia, da Milano a Palermo.
Sempre in sostegno dei più piccoli, a Trieste è nata l’iniziativa un aiuto in sospeso: i clienti dei negozi aderenti possono scegliere di acquistare articoli utili per la scuola, dai quaderni alle matite colorate, che hanno fasce di prezzo variabili da uno a quattordici euro, destinati a bambini desiderosi di studiare, ma con scarsi mezzi economici.
Questi sono solo alcuni esempi di economia sospesa: altri ne stanno nascendo in tutta Italia, per coprire sempre più necessità; tanto più che, come si evince dagli esempi che abbiamo raccontato, si tratta davvero di una piccola spesa, capace però di migliorare la giornata di una persona in difficoltà.
Gli italiani lo hanno compreso e hanno accolto tutte queste idee con grande entusiasmo, segno che mette in risalto alcune delle caratteristiche più celebrate del nostro popolo: la generosità e l’accoglienza, l’attenzione nei confronti del prossimo e il desiderio di condividere qualcosa con chi è meno fortunato di noi.