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Arte & Cultura

Duomo di Ascoli, dagli scavi spuntano pavimenti e ceramiche

Dagli scavi in corso sotto il Duomo di Ascoli Piceno sono emersi antichi reperti e pavimenti risalenti sia all'età romana che al periodo piceno

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Ad Ascoli Piceno gli scavi eseguiti sotto il Duomo di Sant’Emidio hanno portato alla luce nuove informazioni in merito all’aspetto dell’area prima della costruzione della chiesa.

Nuove scoperte sotto il Duomo di Ascoli

Gli scavi attualmente in atto ad Ascoli presso l’area ipogea del Duomo hanno fatto emergere ritrovamenti che risalgono non solo all’età romana ma addirittura a quella picena. La Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio delle Marche sta attualmente svolgendo lavori di ristrutturazione del cimitero ipogeo rinascimentale e ha scoperto che l’area occupata dalla chiesa è il risultato dello stratificarsi di diverse costruzioni.

I lavori compiuti tra il XV e il XVI secolo per realizzare il cimitero, molto probabilmente, in parte inglobarono e in parte distrussero due “domus” di epoca romana di cui ora sono state ritrovate le pavimentazioni.

Tra gli altri reperti ritrovati ci sono anche oggetti devozionali, medagliette, crocifissi, grani di rosario, ossa umane e materiale lapideo. L’attività di indagine ha, inoltre, permesso di ritrovare oggetti in ceramica di epoca picena che proverebbero come l’area fosse già frequentata ben prima dei romani.

Alla scoperta del Duomo di Ascoli Piceno

Il Duomo di Ascoli Piceno è l’edificio religioso più importante della città ed è dedicato a Sant’Emidio primo vescovo e patrono di Ascoli. La Cattedrale si trova in Piazza Arringo che deve il suo nome alle adunanze chiamate “aringhi” o “arenghi” che avvenivano qui durante il medioevo.

La chiesa è stata costruita intorno al V secolo d.C. su un’area già occupata da un edificio di origine romana ed ha subito nel corso tempo diversi interventi di ristrutturazione e ampliamento. La pianta è a croce latina a cui vennero aggiunte nel XI secolo due torri sui lati della facciata. Nel XVI secolo, però, su progetto di Cola dell’Amatrice le torri romaniche furono assimilate nella nuova facciata che è quella che ancora ora possiamo ammirare.

L’interno è diviso in tre navate da colonne ottagonali e presenta affreschi che narrano il martirio di Sant’Emidio e furono realizzati nell’Ottocento da Cesare Mariani. Al termine della navata destra si trova, invece, la Cappella del Santissimo Sacramento il cui altare è rivestito da un paliotto in argento che è ritenuto una delle opere di oreficeria più importanti delle Marche.

L’altare maggiore sembra risalire al XIII secolo e alle sue spalle si trova un coro gotico intagliato in legno di noce. Ai lati dell’altare si trovano la Cappella della Madonna delle Grazie e la Cappella del Crocifisso.

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