Covid, cene benefiche e pasti ai bisognosi nei locali di Armani
Da Bologna a New York, il Gruppo Armani coinvolge anche i suoi ristoranti nelle iniziative a sostegno delle persone più colpite dall'emergenza Coronavirus
Non si ferma la solidarietà del Gruppo Giorgio Armani, tra i principali protagonisti nei giorni dell’emergenza Coronavirus che ha visto mobilitarsi tanti vip italiani.
Dopo aver convertito tutti i propri stabilimenti produttivi in Italia nella produzione di camici monouso destinati alla protezione individuale degli operatori sanitari impegnati a fronteggiare la pandemia, Giorgio Armani coinvolge ora i suoi ristoranti.
All’Emporio Armani Ristorante di Bologna, che ha riaperto da poco insieme all’Emporio Armani Caffè, si è tenuta la prima cena di raccolta fondi a domicilio in favore di Antoniano, per sostenere le famiglie più colpite dall’emergenza sanitaria e sociale.
Con il contributo di Galleria Cavour Green, Banca di Bologna e Cantina Paltrinieri, il ristorante bolognese del Gruppo Armani ha consegnato a domicilio una cena di alta gastronomia per raccogliere fondi e aiutare le persone più fragili nel difficile periodo dell’emergenza Coronavirus.
Per l’occasione, i cuochi hanno preparato baccalà mantecato con tapenade di olive taggiasche, galletta di patate, polvere di capperi e limone; cannellone con sfoglia di porcini ripieno di tre ricotte e spinaci, crema al Parmigiano Reggiano e tartufo nero; guancia di manzo su crema di cavolfiore e verdure e, per finire, tiramisù Armani.
A Milano hanno riaperto i battenti anche l’Emporio Armani Caffè e il Ristorante Nobu, tornati operativi nel pieno rispetto delle norme stabilite dalle autorità per garantire la massima sicurezza dei propri dipendenti e clienti.
Nel frattempo, le iniziative benefiche del Gruppo Giorgio Armani si sono estese anche agli Stati Uniti. L‘Armani Ristorante di New York è, infatti, entrato a far parte della rete di ristoranti partner di Food1st, la fondazione senza scopo di lucro lanciata da SL Green per affrontare la crisi alimentare in corso nella città americana e fornire pasti al personale sanitario e ad altri newyorkesi che si trovano in serie difficoltà economiche.
Giorgio Armani è stato tra i primi, nel nostro Paese, a sostenere le istituzioni e le persone impegnate nella gestione della pandemia. Nelle scorse settimane, l’azienda leader nel mondo nel campo della moda, a seguito di un’iniziale donazione stanziata a favore della Protezione Civile e degli ospedali Luigi Sacco, San Raffaele, Istituto dei Tumori di Milano e dello Spallanzani di Roma, ha dato il suo contributo anche all’ospedale di Bergamo, di Piacenza e della Versilia, arrivando così a una donazione complessiva di 2 milioni di euro.