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Privati registrano il nome Cervinia: diffida al Comune sull'uso

Due privati hanno registrato il marchio "Cervinia", inoltrando una diffida al Comune di Valtournenche per impedirne l'uso senza autorizzazione

Pubblicato:

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

La recente controversia attorno al nome “Cervinia” ha acceso un dibattito che coinvolge sia il territorio che i suoi abitanti. Due cittadini della Valle d’Aosta, Claudio Salto e Mauro Collomb, hanno deciso di tutelare il toponimo storico registrandolo come marchio privato, diffidando il Comune di Valtournenche dall’utilizzarlo senza autorizzazione.

La registrazione del marchio Cervinia

La vicenda ha avuto origine quando, nella primavera del 2023, il Consiglio comunale di Valtournenche ha deciso di cambiare il toponimo ufficiale da “Cervinia” a “Le Breuil”, un atto che ha suscitato polemiche tra residenti e operatori turistici.  In risposta a queste critiche, l’amministrazione comunale ha fatto parzialmente marcia indietro, annunciando l’intenzione di tornare al nome “Breuil-Cervinia”.

Tuttavia, l’iter burocratico per il ritorno al vecchio toponimo a seguito del dietrofront della Valle d’Aosta non si è ancora concluso. Nel frattempo, due cittadini valdostani, Claudio Salto, commerciante, e Mauro Collomb, insieme a Mauro Collomb, maestro di sci e guida alpina, hanno colto l’occasione per registrare privatamente i marchi “Cervinia” e “Breuil-Cervinia”, ottenendo la tutela legale da parte dell’ufficio italiano brevetti.

“È stata un’occasione finanziaria” ha dichiarato Salto al ‘Corriere della Sera’. “Sono nato a Cervinia. Quando ho letto la notizia del cambio di denominazione mi sono arrabbiato. Ho pensato che qualcuno avrebbe pensato a registrare il marchio e così l’ho fatto”.

La richiesta di registrazione del marchio è stata avanzata il 6 dicembre 2023 presso il Ministero delle Imprese. A giugno 2024, l’ufficio brevetti ha confermato l’assegnazione del marchio “Breuil-Cervinia” e “Cervinia” a Salto e Collomb, rispettivamente per il 70% e il 30%. Ora questi marchi sono di proprietà privata, e i due hanno inviato una diffida al Comune, affermando che l’uso del nome senza autorizzazione non è più consentito.

Come ha sottolineato il loro legale, Paolo Lodi Pizzochero: “Abbiamo scritto che la registrazione dei due marchi deve essere tenuta in considerazione, la normativa non può essere violata. Pertanto il Comune viene diffidato dall’utilizzare i due marchi, visto che impiega le diciture “Breuil-Cervinia” e “Cervinia” in modo disinvolto. Il motivo è che i marchi ora sono di proprietà privata”.

Quale futuro per il nome Cervinia?

L’azione legale ha suscitato non pochi interrogativi sul futuro utilizzo del nome “Cervinia” nelle comunicazioni ufficiali e nel marketing turistico. Salto ha chiarito che la loro intenzione non è quella di ostacolare le attività del Comune o dei commercianti locali, ma di garantire che l’uso del marchio sia regolamentato.

“I miei clienti sono disponibili ad una collaborazione“, ha proseguito Paolo Lodi Pizzochero. “Non vogliono creare ostacoli, ma devono tutelarsi, mi sembra un atteggiamento logico e condivisibile”.

La registrazione del marchio copre diverse categorie commerciali, tra cui servizi di marketing, organizzazione di eventi sportivi e culturali, gestione alberghiera e fornitura di alloggi.

Secondo quanto riferito da Salto, il marchio sarà offerto gratuitamente al Comune per alcune iniziative, mentre per altre potrebbe essere richiesto un compenso: “Se organizziamo ad esempio una Coppa Europa di sci o un concerto internazionale il nome andrà remunerato. Per altre iniziative potremo decidere se cederlo gratuitamente o meno”.

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