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Arte & Cultura

Il castello di Sammezzano nella lista dei monumenti a rischio

Tra i monumenti in pericolo candidati al 7 Most Endangered Programme c'è anche il più importante esempio di architettura orientalista in Italia. L'esito nel 2020

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C’è anche il castello di Sammezzano, nel comune di Reggello, tra i monumenti candidati alla quinta edizione del 7 Most Endangered.
Promosso da Europa Nostra, la federazione pan-europea per il patrimonio culturale, il programma ha come obiettivo quello di individuare i sette più importanti monumenti e luoghi in pericolo presenti sul territorio europeo, al fine di mobilitare partner pubblici e privati per assicurarne il recupero.

Vari team multidisciplinari intraprenderanno vere e proprie missioni di salvataggio nei siti eletti, valutandone i rischi e le potenzialità economiche e culturali e contribuendo a formulare piani d’azione fattibili per ciascuno di essi.
Si dovrà però aspettare il 2020 per conoscere l’esito della candidatura del castello di Sammezzano, avvenuta nell’ambito della campagna di sensibilizzazione internazionale “Save Sammezzano”, con il supporto ufficiale del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo (MIBACT), della Regione Toscana e del Comune di Reggello, del Comitato Fernando Panciatichi Ximenes d’Aragona e di Italia Nostra, un’associazione di salvaguardia dei beni culturali, artistici e naturali.

Il castello di Sammezzano si trova nell’omonima località nei pressi di Leccio, nel comune di Reggello, a pochi chilometri da Firenze. Lo storico edificio è il più importante esempio di architettura orientalista in Italia, ricavato in una grande fattoria edificata nel 1605 per volere della famiglia Ximenes D’Aragona. La storia del luogo è, però, più antica e viene fatta risalire all’epoca romana. Stando a quanto afferma lo storico Robert Davidsohn nella sua “Storia di Firenze”, nel 780 potrebbe esserci passato Carlo Magno di ritorno da Roma, dove aveva fatto battezzare il figlio dal Papa.

Tra il 1853 e il 1889, l’architetto, ingegnere e botanico Fernando Panciatichi Ximenes d’Aragona trasformò ed ampliò l’edificio preesistente, riprogettando anche l’ampia area verde che circonda il castello, di circa circa 65 ettari, che costituisce il cosiddetto Parco Storico, arricchito di numerose piante rare ed esotiche. Con i meravigliosi mosaici in ceramica policroma, le cupole ad archi e le geometrie che si ispirano alle costruzioni moresche, le sale del castello di Sammezzano regalano un viaggio virtuale dalla Cina all’Arabia, fino alla Spagna, dove i viaggiatori sono accompagnati da una serie di motti in latino ed italiano.

Lo splendido castello moresco ha però alle spalle una storia molto travagliata. Nonostante abbia vinto l’ottavo censimento I Luoghi del Cuore promosso dal Fai e sia stato l’unico sito culturale italiano giunto nella fase finale della precedente edizione del 7 Most Endangered, il più importante esempio di architettura eclettica d’Italia è chiuso e in stato di semi-abbandono da quasi un trentennio, il che non fa che aggravare la sua situazione strutturale già terribilmente precaria.

Tuttavia, si è accesa nuovamente la speranza di ottenerne la tutela, la valorizzazione e la fruibilità pubblica. Come si legge nel comunicato rilasciato da “Save Sammezzano” “La partecipazione al 7 Most Endangered Programme 2020, oltre a esortare le autorità italiane a identificare quanto prima una proprietà definitiva che possa risanarlo e renderlo fruibile, potrebbe attirare l’interesse di potenziali investitori disposti a collaborare ad un futuro progetto di recupero”.

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