Castello delle Cerimonie, revocata la licenza alla Sonrisa
Il Comune di Sant'Antonio Abate ha revocato le licenze al Castello delle Cerimonie e il futuro della struttura è legato a demolizione o recupero
Il Castello delle Cerimonie, noto anche come Grand Hotel La Sonrisa, ha visto revocata la licenza per le sue attività alberghiere e di ristorazione. La struttura, resa celebre dal programma televisivo ‘Il boss delle cerimonie’, è ora al centro di un complesso iter giudiziario e amministrativo che ne cambierà il futuro.
Revoca delle licenze al Grand Hotel La Sonrisa: cosa cambia
La vicenda che ha portato alla cessazione delle attività presso La Sonrisa ha radici profonde, risalenti a oltre un decennio fa. Nel 2011, la struttura fu coinvolta in un’inchiesta legata a presunti abusi edilizi compiuti su un’area di 44.000 metri quadrati. Da allora, un lungo percorso giudiziario ha visto varie fasi processuali e condanne, culminando con la sentenza definitiva della Corte di Cassazione nel 2024.
“Come comunicato nelle scorse settimane, è stato notificato il provvedimento di revoca delle licenze per la ristorazione e per l’albergo alle tre società che hanno gestito finora il complesso immobiliare denominato ‘Grand Hotel La Sonrisa’, in vista della completa acquisizione del bene a patrimonio comunale”, ha dichiarato la sindaca di Sant’Antonio Abate, Ilaria Abagnale.
Secondo quanto riportato su ‘Ansa’, le attività alberghiere e di ristorazione dovranno cessare immediatamente, salvo eventuali ricorsi al TAR. “In caso di mancata ottemperanza, anche parziale, del provvedimento si procederà alla chiusura forzata dei locali mediante l’apposizione di sigilli”, specifica l’ordinanza comunale.
La sindaca ha sottolineato: “Con questo provvedimento prosegue il complesso iter per la completa acquisizione del bene a patrimonio comunale, in esecuzione di una sentenza definitiva che prevede la confisca per il reato di lottizzazione abusiva. Tutte le operazioni stanno proseguendo, anche sulla base del confronto sempre aperto con la Prefettura di Napoli e con la Procura Generale, costantemente informate degli sviluppi”.
Qual è il futuro del Castello delle Cerimonie tra demolizione e recupero
Con la confisca della proprietà, il Comune di Sant’Antonio Abate si prepara a prendere in carico l’area e i relativi immobili. Nei prossimi mesi, prosegue ancora il primo cittadino, “il Consiglio Comunale sarà chiamato a pronunciarsi sui primi atti d’indirizzo per il futuro degli immobili e dell’area di circa 44mila metri quadrati che entreranno a far parte delle proprietà del Comune abatese”.
La decisione segna la fine di un’era per il reality italiano ‘Il Castello delle Cerimonie’, e pone domande importanti sul destino del patrimonio culturale e sociale legato alla struttura. Il consiglio comunale sarà chiamato a pronunciarsi su possibili scenari: da un lato, la demolizione delle strutture abusive; dall’altro, il recupero dell’area attraverso una pianificazione sostenibile.
“Un primo passo per dare nuova vita a quell’area seguendo i dettami della sentenza della Corte di Cassazione, che ha indicato come alternative la demolizione o il recupero del compendio immobiliare attraverso una pianificazione”, ha dichiarato Abagnale.
La collaborazione tra il Comune, la Prefettura di Napoli e la Procura Generale rimane cruciale per garantire che tutte le operazioni procedano nel rispetto della legge e della sentenza. La struttura, che per anni ha rappresentato un simbolo di lusso e festeggiamenti, potrebbe presto trasformarsi in qualcosa di completamente diverso, ridefinendo il suo ruolo nel contesto locale.