La misteriosa Ca' del Diavolo e l'Orrido di Bellano cambiano look
Nuovo look per la misteriosa Ca' del Diavolo e l'Orrido di Bellano: storia e leggenda di questo mitico posto italiano sottoposto a restyling
L’Orrido di Bellano, cioè la cascata situata all’interno di una gola naturale formatasi 15 milioni di anni fa a causa dell’erosione delle acque del torrente Pioverna, cambia look, insieme alla misteriosa Ca’ del Diavolo (nella foto in alto e in copertina).
Dopo il raddoppio della passerella nella gola del Pioverna, che consentirà ai visitatori di entrare ancor più in profondità all’interno del canyon, è ora in corso la ristrutturazione della Ca’ del Diavolo, la torre esagonale alta 4 piani situata all’ingresso del canyon. Diventerà un museo multimediale e multisensoriale.
Il progetto di restauro della Ca’ del Diavolo
Il progetto di trasformazione della Ca’ del Diavolo in un museo multimediale e multisensoriale prevede esperienze diverse in ciascuno dei tre locali presenti all’interno dell’edificio.
Al piano terra sarà possibile, per esempio, scoprire la storia dell’Orrido dal punto di vista naturalistico e la sua evoluzione durante le varie epoche geologiche grazie a un video in formato touchscreen.
Sulla volta della stanza del camino, al piano superiore, verranno invece proiettate alcune immagini che illustreranno le leggende e alcune interessanti storie della zona, dalla Pesa Vegia al Lariosauro.
All’ultimo piano è prevista, infine, la realizzazione di una mini sala cinematografica per 8-10 persone, con proiezioni in 4D. I video trasmessi condurranno gli spettatori a risalire la gola dell’Orrido (nella foto in basso), navigare sul Pioverna fino a dentro la Grigna e poi alzarsi in cielo per poter guardare il lago dall’alto.
L’Orrido di Bellano e la Ca’ del Diavolo tra storia e leggenda
La tradizione vuole che nell’Orrido di Bellano, in provincia di Lecco, giaccia il guerriero Taino, sepolto col suo tesoro, e che le gallerie verso Bellano vennero utilizzate durante l’occupazione austriaca per evitare le ronde durante il coprifuoco.
Non si conosce l’origine né la funzione della Ca’ del Diavolo (Casa del Diavolo), ma la struttura fu citata in “Rosa Vermiglia” (Gerolamo Vitali, 1656) ed esisteva già nei secoli precedenti. Nel 1700 fu adibita a museo di fossili.
Il nome “Ca’ del Diavolo” è legato alle figure mitologiche, tra cui un satiro, che decorano la facciata dell’ultimo piano del palazzo nonché alle tradizioni locali che narrano di festini licenziosi e rituali satanici svolti all’interno dell’edificio, attualmente in fase di ristrutturazione per diventare un museo.