Bronzi di Riace, spunta un "occhio" in mare: la nuova scoperta
Nelle stesse acque in cui furono trovati i Bronzi di Riace è stato ritrovato un manufatto simile a un occhio: l'ipotesi sulla nuova scoperta
Una nuova scoperta, risalente al mese di agosto del 2023 ma illustrata pubblicamente solo sabato 21 ottobre, potrebbe riaprire il dibattito sui Bronzi di Riace: lo scrittore Giuseppe Braghò ha reso noto di aver ritrovato, proprio nelle stesse acque che restituirono al mondo le due statue greche uniche al mondo, un manufatto bronzeo dalla forma di occhio con iride e pupilla e completo anche di alette di fissaggio. Questo complemento scultoreo potrebbe essere ricondotto a uno dei Bronzi di Riace, anche se la scoperta è ancora al vaglio della Soprintendenza.
Il racconto di Giuseppe Braghò
Il particolare ritrovamento è stato fatto sulla riva a circa 60 metri dal punto esatto in cui 50 anni fa vennero ritrovati i Bronzi di Riace, una scoperta che cambiò la storia.
Braghò ha raccontato di aver seguito tutte le procedure di legge e allertato le autorità. L’occhio e altri reperti sono stati consegnati come previsto entro 24 ore ai carabinieri del nucleo speciale beni archeologici. Tra i reperti ci sono alcuni chiodi da costruzione e un rivetto, probabilmente di una nave (forse quella che trasportava i Bronzi?).
Come riporta ‘Reggio Today’, Giuseppe Braghò ha raccontato così la sua scoperta: “Ero venuto qui, nella mia vera patria, perché così io considero Riace, a fare un’immersione non tecnica ma di affezione. Ho girato il mondo, ma qua c’è sempre qualcosa che mi trascina. Sono andato a rivedere gli scogli del rinvenimento dei Bronzi e poi, come di solito faccio dopo ogni immersione, mentre rientravo a riva ho cercato qualcosa da portare a casa dal fondale, con mia moglie conserviamo questi piccoli ricordi in un vaso di vetro”.
Lo scrittore ha notato un oggetto simile a un sassolino rotondo, ma non era una banale pietra. “Era una pupilla in bronzo, completa di iride e alette di fissaggio e questo mi ha fatto comprendere l’entità della scoperta”.
L’ipotesi sull’occhio ritrovato
L’ipotesi formulata durante la presentazione della scoperta è che il reperto rinvenuto da Giuseppe Braghò possa appartenere al Bronzo A o al misterioso “terzo Bronzo”, dal momento che sarebbe di fattura differente rispetto alla statua B, anche come dimensioni.
Sulla sua scoperta, lo scrittore ha detto: “Non sono supposizioni ma fatti tangibili, e mi auguro che la soprintendenza avvii al più presto indagini conoscitive”. E poi: “Non credo che gli esperti ci diranno che è roba arrivata da un supermercato, questo ritrovamento apre una pagina di dibattito accademico che deve essere approfondita. So bene che le analisi tecniche e la burocrazia hanno tempi lunghi, ma a distanza di 3 mesi adesso tocca alla soprintendenza e alle istituzioni agire su qualcosa che sarà cruciale nel futuro di questo territorio”.
Gli altri reperti
Durante la conferenza stampa sulla nuova scoperta collegata ai Bronzi di Riace sono stati presentati anche gli altri reperti rinvenuti da Braghò. L’archeologo subacqueo Laratta, a proposito di alcuni grandi chiodi e un rivetto in rame, ha detto: “È certo che appartengono al relitto di un’imbarcazione, lunga almeno 30 metri a giudicare dalla misura dei chiodi fino a 25 centimetri, che presentano segni di una sollecitazione metallica. Non si tratta necessariamente di un naufragio perché ponte Forticchio era un’area navale e potrebbero essere scarti di costruzione provenienti da un cantiere”.