Bologna: i portici patrimonio Unesco? Si lavora sul dossier
Dal 2006 sono nella "tentative list" dei siti italiani candidati a diventare patrimonio Unesco, ma ora il sindaco accelera e il responso per i portici di Bologna dovrebbe arrivare nel 2021
Portici di Bologna patrimonio Unesco: continua il procedimento per la candidatura di queste opere architettoniche all’organizzazione delle Nazioni Unite.
Anzi accelera, perché il sindaco Virginio Merola ha costituito il gruppo di lavoro tecnico che avrà il compito di scrivere il dossier. Questa documentazione in due anni dovrà portare, prima, alla candidatura e poi alla decisione finale del Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei Siti di Parigi. Sono 42 i chilometri di portici cittadini che puntano a questo riconoscimento, mentre è dal 2006 che sono inseriti nella “tentative list” italiana con altri siti candidati a diventare patrimonio mondiale Unesco.
Ora si può arrivare alla fase finale di valutazione e per farlo il Comune di Bologna ha richiesto la consulenza alla Links Foundation, ovvero una realtà no profit che è specializzata (tra le tante altre cose) anche nella redazione di questa tipologia di documenti.
Una versione preliminare del dossier verrà consegnata al Consiglio di Parigi a settembre 2019, mentre quella definitiva sarà datata febbraio 2020. Il responso dovrebbe arrivare a febbraio dell’anno successivo, il 2021.
È importante sapere che l’Italia, essendo il Paese al mondo con il maggior numero di siti Unesco (54 tra più famosi e meno conosciuti), non può presentare più di una candidatura all’anno.
Dei dieci criteri che vengono valutati per l’inclusione, sono in particolare due su cui sta lavorando il Comune, come riporta il sito cittadino. Uno è quello secondo il quale si deve mostrare il ruolo di interscambio di valori umani, in un arco temporale lungo o dentro un’area culturale, sugli sviluppi di architettura, tecnologia, arti monumentali, pianificazione urbana e disegno del paesaggio. L’altro vuole che costituiscano un esempio straordinario di una tipologia edilizia, insieme architettonico o tecnologico, oppure di un paesaggio, che illustri fasi della storia umana. Inoltre il Comune è al lavoro anche per la definizione di “Eccezionale Valore Universale”.
Il sindaco nella sua newsletter settimanale ha posto l’accento proprio sull’obiettivo Unesco: “È ormai pienamente avviata la macchina della candidatura – ha scritto –. Non molliamo la presa, forti anche del lavoro fatto nel precedente mandato. Ho costituito un gruppo di lavoro tecnico. Per il 2021 contiamo di sapere se uno dei simboli di Bologna, 42 di chilometri di portici di diverse epoche storiche, avrà questo prestigioso riconoscimento”.