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Amalfi vuole vietare i "limoni farciti": cosa sono

I "limoni farciti" sono diventati una vera moda, dopo essere sbarcati sui social: ma cosa sono, e perché Amalfi li vuole vietare? Scopriamolo

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Da qualche anno, circola un nuovo trend sui social: si tratta del “limone farcito”, una prelibatezza che si può gustare ad Amalfi, splendida località turistica della costiera salernitana. Il sindaco, tuttavia, vorrebbe metterla al bando per i disagi che sta creando alla popolazione. Ma di che cosa si tratta? Scopriamo qualcosa in più.

Cosa sono i “limoni farciti” di Amalfi

I “limoni farciti” non sono in realtà una vera e propria novità, visto che circolavano già molti anni fa. Tuttavia, è stato un post su Instagram a portarli di nuovo alla ribalta, diffondendo un trend che oggi tutti i turisti vogliono replicare. Si tratta di un prodotto che va molto di moda, perché unisce il sapore autentico di Amalfi con l’utilizzo di quello che altrimenti sarebbe uno scarto da gettare.

In cosa consiste, dunque, il “limone farcito”? Si prende un limone e lo si taglia a metà, si elimina la polpa e si riempie il mezzo guscio vuoto con sorbetto o gelato alla crema, per poi servire il tutto ai clienti. Alla modica cifra che va dai 7 ai 12 euro per ogni “limone farcito”. Vengono principalmente utilizzati i Limoni Sfusati IGP, una varietà autoctona dalla comoda forma ellittica e dal profumo intenso.

Un paio d’anni fa, un food influencer particolarmente seguito sui social ha condiviso un post mangiando una di queste prelibatezze davanti al Duomo di Amalfi, e da quel momento tantissimi turisti vogliono imitarlo. Così, bar e gelaterie della città si sono attrezzati per preparare centinaia di “limoni farciti” ogni giorno, naturalmente da asporto.

I clienti possono dunque acquistarli e poi consumarli dove vogliono, magari proprio nella piazzetta antistante il Duomo – il luogo ideale dove scattare una foto da condividere sui social. Questo nuovo trend ha tuttavia dei risvolti negativi, che il sindaco di Amalfi ha portato alla luce in una nota inviata ai pubblici esercenti, richiamando nientemeno che il decoro della città.

Perché il sindaco vuole vietare i “limoni farciti”

Purtroppo, la tradizione dei “limoni farciti” da asporto potrebbe presto essere vietata ad Amalfi. Il motivo è presto spiegato: l’inciviltà di coloro che li acquistano e poi abbandonano il guscio di limone in qualsiasi posto sembra aver preso il sopravvento. Daniele Milano, il sindaco della cittadina, sta dunque valutando l’ipotesi di introdurre l’obbligo di consumo sul posto.

Ciò che vuole evitare è “l’abbandono indiscriminato dei residui del prodotto su ogni genere di superficie del territorio, quali ad esempio pavimenti stradali, scalinate, usci delle porte, finestre, causando problemi di immagine e di decoro urbano, creando una condizione igienico-sanitaria precaria per la città di Amalfi, luogo di straordinaria bellezza e prestigio, riconosciuta dal 1997 Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO”.

L’idea è dunque quella di vietare la vendita d’asporto, lasciando ai clienti la possibilità di consumare il prodotto nel luogo d’acquisto. A meno che, naturalmente, non si trovino delle soluzioni alternative per evitare l’impatto negativo che il consumo d’asporto sta avendo sulla città di Amalfi. I commercianti stanno valutando alcune proposte per non dover rinunciare ad uno dei loro prodotti di punta.

Ad esempio, sarebbe possibile servire i gusci di limone in un contenitore compostabile e, al tempo stesso, aumentare il numero di cestini dove poter gettare gli scarti, in modo che il centro di Amalfi sia più pulito. Tuttavia, starà sempre alla civiltà delle persone: il sindaco si appella ai turisti affinché la sua splendida città non diventi una discarica a cielo aperto.

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