Allarme siccità in Italia: le zone più critiche secondo l'Anbi
L'ultimo report dell'Osservatorio sulle Risorse Idriche evidenzia situazioni critiche in tutta Italia a causa della siccità: ecco le zone più colpite
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La Sicilia
In Sicilia c'è già carenza d'acqua, che prosegue ormai da diversi mesi: dicembre 2023 ha registrato un deficit di precipitazioni che, in alcune località delle province di Enna e Catania, ha toccato il 96%. A Trapani, invece, i produttori locali lamentano il rischio che la viticoltura collassi, a causa della siccità.
La Sardegna
Anche in Sardegna la situazione è grave: alcuni invasi sono ai livelli minimi da 25 anni ad oggi, e nei bacini manca complessivamente più del 50% d'acqua. Emblematica è la situazione a Posada (prov. di Nuoro), dove è stata emanata un'ordinanza per vietare l'irrigazione, al fine di garantire l'uso potabile dell'acqua.
La Puglia
In Puglia, l'assenza di precipitazioni inizia a farsi sentire pesantemente: emerge una cronica carenza d'acqua in praticamente tutti i bacini, con oltre 119 milioni di metri cubi in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Il Lazio
I laghi del Lazio sono in condizioni critiche da settimane, e la situazione del fiume Tevere è in continuo peggioramento: in una settimana, la sua portata perde quasi 52 metri cubi al secondo. Sono allarmanti anche i livelli dei fiumi Aniene, Fiora e Liri.
L’Umbria
In Umbria, il lago Trasimeno è da mesi in gravi condizioni idriche, avendo toccato i 140 cm sotto lo zero idrometrico. Sono infatti assenti le precipitazioni piovose, e non ci si attende un gran miglioramento dallo scioglimento primaverile delle nevi. Nelle Marche, i livelli di quasi tutti i fiumi continuano a scendere: sono in condizioni critiche di siccità il Potenza, l'Esino, il Sentino, il Tronto e il Nera.
La Toscana
In Toscana, la situazione idrica continua ad aggravarsi da settimane: sia l'Arno che la Sieve vedono quasi dimezzata la loro portata, rispetto a quella che è la media degli ultimi anni.
L’Emilia Romagna
In Emilia Romagna, i fiumi continuano a veder calare inesorabilmente la loro portata d'acqua: la Trebbia scende del 36%, mentre il Savio raggiunge il -88% e il Reno, addirittura, il -94%.
I grandi laghi e il Po
Qual è la situazione dei grandi laghi del Nord? L'Iseo, il Maggiore e il Lario risultano in calo, mentre il Garda ha ormai superato il 91% del riempimento. È invece il Po che presenta alcune criticità nella portata - seppure non ancora gravi come lo scorso anno. A Torino è il 48% al di sotto della media, mentre nel ferrarese il deficit si ferma "soltanto" al 27%.
La Lombardia
In Lombardia, il surplus di acqua stoccato nei bacini lacustri non è comunque sufficiente ad arginare il deficit di precipitazioni e di neve (che registra un -22%): il bilancio complessivo continua ad essere leggermente negativo.
Il Veneto
Infine, in Veneto calano bruscamente i livelli idrometrici del fiume Adige: in una sola settimana, il suo corso ha registrato un abbassamento di ben 30 cm.
Siamo in pieno inverno, ma la situazione è già critica: il settimanale report dell’Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche evidenzia problematiche diffuse in quasi tutta Italia, per quel che riguarda la carenza d’acqua. Le zone più colpite sono ovviamente nel Meridione, dove – dopo una breve ondata di gelo – il 2024 ha portato temperature che hanno sfiorato i 20°C. Ma anche al Centro e al Nord si manifestano aree di grande criticità. E così, il mese di febbraio si apre con un allarme siccità che interessa gran parte del Paese. Vediamo quali sono le zone più a rischio.