L'albero di Natale di Papa Francesco è a rischio: cosa è successo
L’albero di Natale di Papa Francesco, un abete secolare della Val di Ledro, è a rischio: cosa sta succedendo e perché è esplosa una polemica
Gli abeti secolari della Val di Ledro, simboli di storia e bellezza naturale, sono stati scelti quest’anno per decorare Piazza San Pietro, un gesto che segue una tradizione iniziata nel 1982. Tuttavia, l’abbattimento dell’abete, alto trenta metri e soprannominato “Gigante Verde”, ha suscitato polemiche, con petizioni e proteste che sollevano interrogativi sul rispetto per l’ambiente e sul significato della tradizione.
Perché l’albero di Natale del Papa è a rischio
La tradizione dell’albero di Natale in Vaticano ha radici profonde, risalenti al 1982, quando Papa Giovanni Paolo II inaugurò l’usanza di decorare Piazza San Pietro con un grande abete proveniente da una regione europea. La consuetudine nacque dopo che il pontefice ricevette in dono un albero da un contadino polacco, che lo portò a Roma.
Da allora, ogni anno, un nuovo albero, scelto tra quelli delle diverse nazioni europee, viene eretto in piazza, accompagnato da un presepe offerto da un’altra località del mondo. L’inaugurazione dell’albero si inserisce in una tradizione che si conclude ogni anno con lo spegnimento dell’albero la domenica successiva all’Epifania, in occasione della solennità del Battesimo del Signore, segnando la fine del periodo natalizio.
L’albero selezionato per quest’anno proviene dalla Val di Ledro, in Trentino, ed è un maestoso abete alto trenta metri e con oltre duecento anni di vita, soprannominato il “Gigante Verde”. La decisione di abbatterlo ha suscitato sconcerto tra i cittadini locali e le associazioni ambientaliste, che hanno immediatamente avviato una petizione su change.org, raccogliendo più di 40.000 firme per fermare il taglio.
Proteste e petizioni contro il taglio dell’abete secolare della Val di Ledro
L’albero, situato a 1.200 metri di altitudine sul vecchio confine austro-ungarico, è stato descritto come un simbolo storico che ha resistito a guerre e calamità. “Chiediamo a Sua Santità di scongiurare questo taglio e di venire da noi in Valle a visitare la bellezza di questo luoghi”, hanno scritto i cittadini nella lettera aperta indirizzata a Papa Francesco, come riportato su ‘La Repubblica’.
Secondo gli attivisti, il gesto simbolico di preservare l’abete nel suo ambiente naturale potrebbe inviare un messaggio forte di tutela ambientale e sensibilità ecologica.
In parallelo, un avvocato della zona ha depositato una diffida formale per impedire il taglio dell’albero, rafforzando l’appello dei cittadini. Il documento chiede di bloccare quello che viene definito una “inutile strage“, sollecitando il Vaticano a riflettere sulla coerenza tra il messaggio di rispetto per la natura e l’abbattimento di un albero di tale valore storico.
“Non ha senso poi parlare di danni dovuti al cambiamento climatico se poi perpetuiamo usanze come questa, che impone la morte a un abete secolare, simbolo degli altri milioni di alberi che vengono abbattuti in Italia e nel mondo ogni anno per una festa di cui l’albero non è nemmeno il simbolo. Sarebbe bello vederlo decorato, ma dove si trova, ma senza abbatterlo. Molti giovani, negli ultimi anni, hanno acquisito un diverso sentire nei confronti della natura e ci stanno dando man forte”, ha scritto.
Non è la prima volta che la scelta degli alberi di Natale a Roma solleva polemiche. In passato, il Vaticano aveva preso decisioni che dimostrassero attenzione all’ambiente, come l’utilizzo di alberi provenienti da coltivazioni sostenibili. Tuttavia, nel caso specifico, l’età avanzata e le dimensioni del Gigante Verde hanno reso questa scelta particolarmente controversa.