Il Wwf e gli ambientalisti contro il parco nazionale di Portofino
Il Wwf e le associazioni di ambientalisti dicono no al parco nazionale di Portofino dopo che la sua area è stata ridotta a poco più di mille ettari
Il Wwf e le associazioni ambientaliste hanno detto no al mini-parco Nazionale di Portofino: troppo piccola l’area protetta istituita dal comitato di gestione del parco.
La denuncia da parte di Wwf Italia, Club alpino italiano, Federazione Pro Natura, Italia Nostra, Lipu, Mountain wilderness e Touring Club Italiano è stata chiara: hanno detto no “per non avallare l’istituzione di un’area protetta di 5mila ettari che è stata ridotta a poco più di mille”.
Parco nazionale di Portofino: il no di Wwf e ambientalisti
Le associazioni hanno deciso di non candidare un proprio rappresentante nell’organo di gestione provvisoria dei territori come invece era stato richiesto dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
In una nota riportata da ‘La Repubblica’, le varie associazioni italiane hanno spiegato così la loro presa di posizione: “Non possiamo ammettere, con la presenza di un nostro rappresentante, l’istituzione di un parco nazionale francobollo, che smentisce le stesse elaborazioni e decisioni assunte a suo tempo dal Ministero della Transizione Ecologica per la migliore tutela del territorio”.
La notizia arriva mentre si attende l’esito del contenzioso in corso in merito al decreto di perimetrazione del parco nazionale di Portofino che ha tagliato i 5 mila ettari previsti dalla sua istituzione, avvenuta nel corso 2021.
Quello che al tempo era il Ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, sulla base della relazione tecnica effettuata da Ispra, aveva firmato un decreto nel quale era previsto che l’area di oltre 5 mila ettari si estendesse anche ai territori di 11 Comuni della zona.
L’area doveva comprendere anche i Comuni liguri di Avegno, Camogli, Cicagna, Coreglia, Chiavari, Portofino (dove è arrivato l’ok per il pergolato della villa di Pier Silvio Berlusconi), Rapallo, Recco, Santa Margherita, Tribogna e Zoagli. La dimensione della perimetrazione nel 2021 era finita subito al centro del dibattito politico tra favorevoli e contrari.
Un dibattito andato avanti per due anni, fino al 10 ottobre del 2023 quando Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica del Governo Meloni, ha provveduto a definire una nuova perimetrazione che ha ridotto l’area del parco a poco più di mille ettari, andando a comprendere i territori dei Comuni di Camogli, Santa Margherita Ligure e Portofino, dove è stato messo in vendita il Castelletto.
La posizione delle associazioni di protezione ambientale
La decisione presa dal Ministro Pichetto Fratin, presente nella classifica dei deputati con i redditi più alti d’Italia, ha lasciato fuori diversi Comuni liguri che avevano specificatamente richiesto di essere ammessi ed erano già stati inclusi nella prima perimetrazione.
Le varie associazioni di protezione ambientale, comprese il CAI, la Federazione Pro Natura, Italia Nostra, Lipu, Mountain Wilderness, il Touring Club Italiano e WWF Italia, in una nota congiunta hanno espresso il proprio parere contrario al nuovo perimetro del parco nazionale di Portofino in Liguria:
“Il mini parco nazionale istituito dal Ministro Pichetto Fratin si sovrappone sostanzialmente al parco regionale già esistente, quando tale perimetro si sarebbe potuto ben allargare dal momento che alcuni dei Comuni interessati dalla perimetrazione provvisoria proposta nel 2021 avevano espresso la loro disponibilità a fare parte del costituendo parco nazionale”.