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Stelle cadenti di San Lorenzo 2024: il picco delle Perseidi

Le Stelle cadenti di San Lorenzo offrono uno spettacolo di luci notturne che non smette mai di incantare: ecco quando si possono ammirare nel 2024

Pubblicato:

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Si avvicina anche quest’anno il 10 agosto data che molti attendono perché conosciuta anche come notte di San Lorenzo o notte delle stelle cadenti. Questo è un appuntamento annuale che riunisce appassionati ma anche i più romantici. In realtà, le scie luminose che si vedono non sono stelle cadenti ma dei detriti spaziali o meglio delle meteore chiamate Perseidi.

Quando osservare le Perseidi in Italia

La notte di San Lorenzo che si festeggia ogni anno il 10 agosto è una ricorrenza intrisa di storie, miti, leggende e tradizioni popolari. Sembra che la sua origine risalga alla tradizione cristiana e sia legata al martirio di San Lorenzo, un giovane diacono romano, avvenuto proprio nella sera del 10 agosto. Secondo la leggenda le lacrime versate dal Santo si sarebbero trasformate in stelle cadenti creando così uno spettacolo celeste di grande bellezza.

In realtà quelle che vengono viste cadere sono Perseidi, ovvero uno sciame meteorico che avviene ogni anno tra la fine di luglio e la metà di agosto, con il picco di visibilità solitamente nella notte tra il 12 e il 13 agosto. In Italia, questo è un ottimo periodo per osservare questo bellissimo fenomeno dato che il clima caldo regala spesso cieli sereni e nottate ideali per stare all’aperto.

Per ammirare le Perseidi è consigliato scegliere luoghi come le aree rurali, le montagne o località lontane dalle luci della città in modo che l’inquinamento luminoso non interferisca con la visibilità. Come già accennato la data del 10 agosto è indicativa dato che anche quest’anno l’apice delle Perseidi si prevede nella notte fra l’11 e il 12 e in quella fra il 12 e il 13 agosto. Sono le notti senza luna piena o con una luna poco luminosa, quella che regalano una maggiore visibilità. Nel 2024, ad esempio, la Luna sarà crescente durante il picco delle Perseidi, offrendo così condizioni ideali per l’osservazione.

Secondo il sito dell’Unione Astrofili Italiani (Uai) la frequenza oraria di Perseidi che “cadono” può superare anche le 100 meteore all’ora. In molti casi, però, l’occhio umano riesce a vederne molte meno. Per ottimizzare l’esperienza è consigliato non solo ammirare il cielo da una zona con poco inquinamento luminoso ma anche adattare gli occhi al buio per almeno 15-20 minuti prima di iniziare l’osservazione.

Cosa sono davvero le Perseidi

La notte di San Lorenzo e quelle vicine rappresentano senza dubbio un’occasione unica per apprezzare le meraviglie del nostro universo. Nel luglio 2023, ad esempio, prima delle Perseidi il mese di luglio ha dato spettacolo con le Aquilidi, che sono state particolarmente visibili. In molti credono che quelle che si vedono sfilare siano delle stelle cadenti ma in realtà le Perseidi così come le Aquilidi sono uno degli sciami meteorici.

Più nello specifico le Perseidi sono frammenti di polvere e detriti che provengono dalla cometa Swift-Tuttle, scoperta nel 1862 dagli astronomi Lewis Swift e Horace Tuttle. Questa cometa periodica gira attorno al Sole per un periodo di circa 133 anni e per questo ogni anno la Terra attraversa la sua orbita incontrando i detriti che questa ha lasciato.

Le Perseidi sono note per essere particolarmente lucenti e veloci e per lasciare scie luminose nel cielo facili da osservare anche chi non ha attrezzature specialistiche. La maggior parte delle meteore delle Perseidi sono piccole come un granello di sabbia ma quando entrano nell’atmosfera terrestre a velocità elevate l’attrito genera abbastanza calore da vaporizzarle completamente creando un lampo di luce ben visibile.

La scoperta di questo fenomeno è avvenuta a metà Ottocento da parte dell’astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli. Il nome Perseidi, però, deriva dal fatto che lo sciame delle meteore agli occhi umani sembra partire dalla costellazione di Perseo.

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