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Sciopero balneari, il 9 agosto stabilimenti chiusi: come funziona

Come funziona lo sciopero degli stabilimenti balneari in Italia del 9 agosto 2024: una protesta organizzata in vista della scadenza delle concessioni

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Sciopero dei balneari in Italia: nella mattinata di venerdì 9 agosto 2024, gli ombrelloni resteranno chiusi fino alle ore 9.30 del mattino. Si protesta per la scadenza delle concessioni delle spiagge a fine anno, con l’obiettivo di sensibilizzare il Governo.

Sciopero stabilimenti balneari: come funziona

La protesta degli stabilimenti balneari, che consiste nel ritardare l’apertura degli ombrelloni, è stata annunciata tramite una locandina distribuita dal Sindacato Italiano Balneari e dalla Federazione Italiana Balneari:

“Caro ospite, gentile frequentatore delle nostre spiagge, noi balneari abbiamo deciso di confermare lo stato di agitazione della categoria con una prima giornata di sensibilizzazione il 9 agosto 2024 – si legge sulla locandina – siamo costretti a protestare per salvaguardare le nostre aziende e, con esse, la balneazione attrezzata italiana che costituisce un modello di successo che il mondo ci invidia.

Tutto ciò rischia di essere mortificato dall’assenza di un provvedimento legislativo chiarificatore che salvaguardi la balneazione attrezzata italiana, tutelando il lavoro e le aziende di chi ha avuto il solo torto di aver creduto nelle leggi dello Stato.

Cercheremo di manifestare il nostro dissenso in forme e con modalità che possano arrecare il minor disagio possibile a voi, nostri graditi ospiti. Potremmo incrociare le braccia ma al momento manifestiamo il nostro disagio ritardando l’apertura degli ombrelloni alle ore 9.30. Chiediamo comprensione, solidarietà e magari suggerimenti di quanti vivono, da vicino, le giornate del nostro lavoro”.

I motivi della protesta

Sul sito ufficiale del Sindacato Italiano Balneari sono state spiegate le ragioni della protesta che vedrà il ritardo dell’apertura di ombrelloni e lettini: “Il Governo e il Parlamento non hanno emanato alcun provvedimento legislativo chiarificatori che salvaguardi la balneazione attrezzata italiana, sono rimasti inascoltati tutti gli appelli provenienti non solo da noi, ma da comuni e regioni di ogni orientamento politico”.

Il Sib ha spiegato nel comunicato che la messa a gara delle aziende non è una eventualità, ma una realtà: in tal senso si sono già mossi diversi comuni che stanno operando starebbero operando “senza direttive legislative” e “con modalità diverse perlopiù in assenza di alcuna tutela dei concessionari attualmente operanti”.

Per il sindacato si tratta dello “scenario peggiore che si potesse avere”,  di fronte al quale è “impossibile restare silenti” e “doveroso protestare”. All’orizzonte potrebbe esserci un altro sciopero a distanza di dieci giorni: “Se il Governo continuerà a essere inerte, il 19 agosto apriremo gli ombrelloni alle 10.30″ hanno annunciato sul sito ufficiale del Sindacato Italiano Balneari. Per le aziende che non hanno ombrelloni ma altre forme di ombreggio come le tende, il ritardo riguarderà l’allestimento delle attrezzature di spiaggia, quindi lettini e sdraio.

I contrari

Lo sciopero non coinvolgerà tutte le spiagge italiane perché c’è anche chi non condivide la protesta, come Fabrizio Licordari, il presidente di Assoblaneari:

“Capisco lo spirito dell’iniziativa, ma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è perfettamente consapevole di quale sia la situazione e ho la certezza che il Governo stia lavorando per tenere fede all’impegno preso in campagna elettorale – le parole di Licordari riportate dal ‘Corriere della Sera’ – noi non vogliamo gravare su chi ci sceglie per le sue vacanze, se gli stabilimenti sono pieni significa che le persone continuano a preferire le nostre spiagge”.

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