Sciacca, spunta bombardiere del 1943 con i resti di 5 aviatori
Sciacca: rinvenuto bombardiere americano B25 abbattuto nel 1943 dai tedeschi. Con esso tornano alla luce anche i resti di 5 aviatori dispersi
La ricerca iniziò nel 2017, a partire dalla sepoltura di un soldato americano senza nome nel cimitero di Sciacca, in provincia di Agrigento. A partire da lì, il team di ricerca capitanato dall’archeologo Clive Vella, è riuscito ad individuare la vallata in cui presumibilmente sarebbero tornati alla luce i resti degli altri cinque caduti.
E così è stato: dopo un mese e mezzo di scavi, il bombardiere americano B25 abbattuto il 10 Luglio del 1943 sui cieli di Sciacca è riemerso dalle terre siciliane.
I soldati americani dispersi in Sicilia nel 1943
L’area in cui è stato rinvenuto il cacciabombardiere abbattuto dalla contraerea tedesca nel corso dell’operazione Husky – nome in codice per lo sbarco in Sicilia, l’operazione militare che segnò l’inizio della campagna d’Italia – era già stata circoscritta durante la campagna di scavi del 2017.
Il dipartimento americano della Difesa è impegnato in Sicilia da qualche tempo, nella ricerca dei resti dei tanti soldati che qui hanno perso la vita durante il conflitto mondiale. Secondo l’American Veterans Archaeological Recovery vi sarebbero infatti ancora 127 soldati dispersi in Sicilia durante le operazioni militari del secondo conflitto mondiale: si pensi che soltanto nel 1943 si contano, sui cieli italiani e di Sicilia, 52 incidenti aerei per 128 soldati coinvolti – i cui resti non sono stati ancora riconsegnati alle famiglie.
Perciò l’eccezionale ritrovamento di Sciacca non giunge solo, ma segue due campagne di scavo altrettanto importanti, avvenute a partire dal 2018. Nel Giugno del 2018 riemerse dalla terra l’A36 Apache del 17esimo squadrone che i siciliani ricordano per l’incendio de “lu Pizzu di lu cori”: l’aereo, colpito dalla contraerea tedesca, cadde in fiamme nelle campagne tra Partanna e Santa Ninfa, in provincia di Trapani, ed è stato rinvenuto da una task force del dipartimento della Difesa americano che ha impegnato negli scavi 45 soldati.
Più recentemente, nel Novembre del 2021, sono stati rinvenuti nei pressi di Caltagirone i resti del P-38 Lightning del sottotenente Usa Allan Knepper, anch’esso disperso in Sicilia sin dalle operazioni militari del 1943.
Il cacciabombardiere rinvenuto a Sciacca
In seguito al rinvenimento del P-38 Lighting di Knepper, il CEO dell’American Veterans Archaeological Recovery Stephen Humphreys ha dichiarato alla stampa che il grande lavoro che impegna da anni i soldati del dipartimento americano alla ricerca dei propri soldati dispersi “è finalizzato non soltanto a onorare il ricordo delle famiglie, ma anche a coltivare la memoria collettiva”.
L’eccezionale scoperta di Sciacca viene quindi da anni di ricerche, che iniziarono con delle ispezioni della zona con un metal detector nel 2017. Come spiega l’archeologo Clive Vella a Repubblica, lo studio dei documenti dell’epoca ha dato all’agenzia la certezza “che il punto dove l’aereo è caduto si trovava a circa 1,5 chilometri dal centro di Sciacca”.
Su quel cacciabombardiere B25 c’erano sei soldati americani, tutti dispersi, di cui soltanto uno trovò sepoltura nel cimitero cittadino: l’aereo, proveniente dalla Tunisia e diretto proprio a Sciacca, fu abbattuto dalla contraerea tedesca il 10 Luglio del 1943. Degli altri cinque caduti, sino ad ora, non era stata rinvenuta alcuna traccia.
I reperti individuati all’interno dei resti dell’aereo sono stati inviati negli Stati Uniti, dove verranno eseguiti dei test del DNA tesi a confermare che si tratti proprio dei cinque soldati caduti in quel lontano 10 Luglio di quasi ottant’anni fa.
Le ricerche non sono finite: come spiega a Repubblica Salvo Fagone, appassionato di storia che ha partecipato alle ricerche ed è in contatto con alcuni parenti dei soldati americani dispersi, “è probabile che in Sicilia ci saranno altri due scavi”. Pare infatti che vi siano da trovare ancora un secondo pilota sul piano San Paolo ed un altro P-38 in località Croce Vicario.