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Schiuma dal mare di Bellaria, è eutrofizzazione: cosa è successo

A Bellaria, località balneare della costa adriatica, nelle acque del mare vicino al litorale si può notare una grande massa di schiuma bianca

Pubblicato:

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Bellaria è una località che si trova al centro della Riviera Adriatica dell’Emilia Romagna tra Rimini e Ravenna. Da tempo nota per essere una rinomata località balneare, Bellaria Igea Marina in questi giorni sta facendo molto parlare di sé per uno strano fenomeno che ha interessato le acque del suo mare. Molti cittadini, anche preoccupati, vedendo una strana schiuma nelle acque pensavano ci fossero stati sversamenti di navi cargo. In realtà la situazione è diversa e un po’ più complessa ma pare non sia nociva.

Cos’è successo al mare lungo la costa di Bellaria

Bellaria è una cittadina della costa romagnola che si trova trentacinque chilometri a sud di Ravenna e a quattordici chilometri più a nord di Rimini. Agli inizi del Novecento questa città è diventata una nota meta balneare e nel corso del tempo la sua fama è cresciuta sempre più tanto da richiamare turisti anche dall’estero. Per anni, infatti, Bellaria Igea Marina è stata insignita del titolo della Bandiera Blu per la limpidezza delle sue acque e la qualità ambientale.

In questi giorni, però, le acque del mare che bagnano le sue coste sono al centro di molte discussioni perché ricoperte da una strana schiuma bianca. Gli abitanti molto preoccupati si sono subito chiesti cosa fosse successo e soprattutto sui social sono nati molti dibattiti in merito. La maggior parte incolpava del fenomeno la presenza di rifiuti e acque inquinate.

In un mondo sempre più colpito dai cambiamenti climatici, dagli eventi estremi e dal riscaldamento delle acque marine molti utenti sono stati portati a pensare che anche questo fosse causato dall’inquinamento. Le ipotesi presentate erano molte, ma la maggior parte attribuiva il fenomeno a due motivi. La prima spiegazione ipotizzava sversamenti provenienti da navi cargo in transito mentre la seconda la presenza di materiale inquinante trasportato verso la costa dalle correnti.

Cos’è l’eutrofizzazione che ha colpito il mare di Bellaria

Sul fenomeno avvenuto a Bellaria Igea Marina a dare una spiegazione della cosa sono intervenuti gli esperti. In particolare, Cristina Mazziotti, responsabile della struttura oceanografica Daphne di Arpae ha cercato di fare chiarezza sulla cosa. L’esperta ha dichiarato che l’elevata quantità di schiuma bianca è dovuta a una particolare condizione del mare: l’eutrofizzazione. Il termine “eutrofizzazione” deriva dal greco “eutrophia”, dove “eu” significa “buono” e “trophè” significa “nutrimento”, indicando una condizione di ricchezza nutritiva.

Con eutrofizzazione, quindi, si intende un fenomeno che consiste nell’incremento di sostanze nutrienti nell’acqua. Solitamente questo si manifesta maggiormente nei corsi d’acqua dolce e nei laghi ma anche le acque del mare possono esserne soggette. Si tratta di un eccesso di nutrienti, in particolare di azoto e fosforo, che portano a una crescita eccessiva di alghe e vegetazione acquatica. Le dichiarazioni di Cristina Mazziotti sull’eutrofizzazione delle acque sono state riprese da ‘Il Resto del Carlino’: “Quando l’acqua presenta valori di clorofilla molto, molto alti, e un’eccessiva crescita di fitoplancton. Questi elementi portano il sistema acquatico a essere squilibrato. In questo periodo il mare è ‘eutrofizzato’ e il vento spirato nei giorni passati ha generato la schiuma.”

Il giornalista ha poi chiesto all’esperta se questo fenomeno può essere nocivo e la Mazziotti ha rispetto che si tratta di un fenomeno naturale. Le sue rassicurazioni in merito si leggono sempre su ‘Il Resto del Carlino’: “No, si tratta di un fenomeno naturale, non di origine chimica. La produzione di questo materiale è dovuta a un’azione meccanica: l’acqua, in questo momento, molto eutrofizzata, sbatte su barriere scogliose e si produce così l’accumulo di schiuma.”

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