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Arte & Cultura

Sansepolcro, Banksy incontra Piero della Francesca

Il Museo Civico di Sansepolcro riapre i battenti dopo i mesi di lockdown, con una mostra che svela punti di contatto tra Banksy e Piero della Francesca

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Dopo l‘inedito duetto tra Banksy e Raffaello a Roma, uno dei maggiori esponenti della street art incontra Piero della Francesca, stavolta in Toscana.
Il Museo Civico di Sansepolcro riapre i battenti il 20 giugno, dopo i mesi di lockdown, con la mostra “Affreschi Urbani. Piero incontra un artista chiamato Banksy”.

L’esposizione, a cura di Gianluca Marziani e Stefano S. Antonelli, voluta e sostenuta dal Comune di Sansepolcro, si terrà nel luogo che sin dalla sua fondazione celebra uno dei più grandi pittori italiani del Quattrocento, genio indiscusso del Rinascimento italiano.

Proprio nel Museo Civico di Sansepolcro sono, infatti, conservate molte delle opere di Piero della Francesca, prima fra tutte “La Resurrezione”, emblema e simbolo della città in provincia di Arezzo. Affrescata intorno al 1460 nella sala dei Conservatori del Palazzo della Residenza, è stata definita dallo scrittore inglese Aldous Huxley “la più bella pittura del mondo”.

La mostra, che sarà visitabile fino al 10 gennaio 2021, permetterà di ammirare, insieme ai capolavori del pittore toscano, una selezione di oltre venti serigrafie, quelle che Banksy considera tracce fondamentali per diffondere i suoi messaggi etici.

Veri e propri affreschi urbani, spesso rubati, come la porta del Bataclan ritrovata in Abruzzo, o consumati dal tempo, che hanno decretato il successo planetario di uno degli artisti più complessi del nostro tempo.

Tra le opere di Banksy esposte al Museo Civico di Sansepolcro, si potranno ammirare l’iconica “Girl with Balloon”, serigrafia su carta del 2004-05, votata nel 2017 come la più amata dai britannici. Ci sarà l’altrettanto iconica “Love is in the Air”, riproduzione su carta su fondo rosso dello stencil apparso per la prima volta nel 2003 a Gerusalemme, raffigurante un giovane che lancia un mazzo di fiori, nonché la “Virgin Mary” (conosciuta anche come “Toxic Mary”): una serigrafia su carta del 2003 che, secondo alcuni, rappresenta una dura critica dell’artista al ruolo della religione nella storia.

Riguardo ai legami tra Piero della Francesca e Banksy, i curatori Antonelli e Marziani scrivono nel catalogo della mostra: “Educazione dei giovani, lotta ai soprusi e al potere ingerente, messa in guardia sul controllo sociale, amore per la natura, tolleranza e integrazione come prima pagina dell’agenda umana: le ossessioni morali di Banksy somigliano alle visioni ideali di Piero della Francesca, al suo sogno di una polis che comunichi valori elevati attraverso muri narrativi e metafore ad alto impatto figurativo.”

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