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Arte & Cultura

La Sacra Sindone di Torino e Gesù: la sorprendente rivelazione

Importante rivelazione sulla Sacra Sindone conservata a Torino: uno studio ha confermato la datazione del sudario di Gesù Cristo a 2000 anni fa

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Importante rivelazione sulla Sacra Sindone di Torino: uno studio conferma la datazione a 2.000 anni fa. La ricerca è stata effettuata con la tecnica di raggi X ad ampio angolo (WAXS) che consente di misurare l’invecchiamento naturale della cellulosa di lino, convertendolo nel tempo trascorso dalla sua produzione.

Nuova rivelazione sulla Sacra Sindone: lo studio

Lo studio sulla Sacra Sindone smentisce l’ipotesi degli anni Ottanta che aveva datato il telo al periodo del Medioevo, tra il 1260 e il 1390 dopo Cristo.

A effettuare lo studio, come riportato da ‘Il Fatto Quotidiano’, sono stati gli scienziati italiani dell’Istituto di Cristallografia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, attraverso la diffusione di raggi X ad ampio angolo (WAXS).

La tecnica utilizzata permette di misurare l’invecchiamento naturale della cellulosa di lino, convertendolo nel tempo trascorso dalla produzione: il team, per datare la Sacra Sindone, avrebbe utilizzato dei parametri specifici di invecchiamento, come la temperatura e l’umidità, responsabili di una degradazione significativa della cellulosa.

I risultati ottenuti hanno consentito ai ricercatori di stabilire che la Sacra Sindone sarebbe stata conservata a una temperatura di circa 23 gradi, con un’umidità relativa del 55% per 13 secoli prima di arrivare in Europa.

Nel corso della ricerca gli scienziati hanno anche confrontato la scomposizione della cellulosa presente nel sudario con quella di altri tessuti di lino trovati in Israele intorno al primo Secolo.

A tal proposito i profili dei dati erano pienamente compatibili con le misurazioni analoghe ottenute su un campione di lino la cui datazione è tra il 55 e il 74 dopo Cristo: il campione venne rivenuto a Masada.

Lo studio pubblicato su ‘Heritage’ e riportato anche dal ‘Daily Mail’ sostiene che con i campioni di lino rinvenuti tra il 1260 e il 1390 dopo Cristo non c’è alcuna corrispondenza: in virtù di ciò, dunque, l’ipotesi degli anni Ottanta dovrebbe essere considerata errate.

Smontate le ipotesi degli anni Ottanta

Il dottor Liberato De Caro, leader della ricerca, ha dichiarato: “I campioni di tessuto sono solitamente soggetti a tutti i tipi di contaminazione, che non possono essere completamente rimossi dal campione datato. Se la procedura di pulizia del campione non viene eseguita accuratamente, la datazione al carbonio-14 non è affidabile.

Questo potrebbe essere stato il caso nel 1988, come confermato da prove sperimentali che mostrano che quando ci si sposta dalla periferia verso il centro del foglio, lungo il lato più lungo, si verifica un aumento significativo del carbonio-14″.

Se la Sacra Sindone fosse stata di epoca medievale, in pratica, non avrebbe dovuto essere conservata per sette secoli a una temperatura ambiente molto vicina ai valori massimi che si registrano sulla terra.

In base ai risultati dello studio, dunque, sono emerse conferme molto rilevanti: la Sacra Sindone attualmente conservata a Torino all’interno della cattedrale di San Giovanni Battista, sarebbe stata effettivamente creata all’epoca in cui visse Gesù e proviene proprio dalla regione dove il Cristo venne crocifisso. Due elementi chiave che smontano le tesi circolate negli anni Ottanta e rafforzano ulteriormente l’autenticità del sudario.

Da secoli oggetto di studi, ricerche e ipotesi, la Sacra Sindone nel corso del 2023 era stata rielaborata dall’Intelligenza Artificiale che aveva svelato il volto di Gesù: secondo quanto sviluppato dall’algoritmo, il suo volto era circondato da capelli molto lunghi ed è rappresentato con la barba e gli occhi aperti.

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