Prezzi, le città dove cibo e bevande costano di più o di meno
L’Unione Nazionale dei Consumatori ha elaborato i dati dell'Istat sul caro-spesa in Italia: ecco le città dove cibo e bevande costano di più e di meno
L’Unione Nazionale dei Consumatori ha condiviso uno studio basato sui dati diffusi dall’Istat riguardo l’aumento dei costi di cibo e bevande in Italia. Negli ultimi mesi, infatti, si sta registrando un aumento generale dei prezzi che non coinvolge solo luce, gas e benzina ma anche i generi alimentari.
Caro spesa in Italia: così aumentano i prezzi
A causa del conflitto in Ucraina nel mese di marzo l’inflazione è salita al 6,5%: dopo le spese per abitazione, elettricità e combustibili sono i trasporti e i prodotti alimentari a crescere di più. In particolare, il settore dei trasporti ha visto un aumento dei prezzi che si aggira attorno all’12%, mentre cibo e bevande sono aumenti di circa lo 5,8%. In testa ai prodotti che sono maggiormente aumentati troviamo l’olio diverso da quello di oliva che costa il 23,3% in più rispetto a marzo 2021, i vegetali freschi aumentati del 17,8% in un anno e al terzo c’è il burro che registra un aumento del 17,4%. Al quarto posto si trova un alimento simbolo della cucina italiana: la pasta (secca, fresca e preparati di pasta) che registra +13% rispetto al 2021. A seguire si trovano i Frutti di mare con un incremento del 10,8% e la Farina (+10%).
Secondo l’Unione Nazionale dei Consumatori questo significa un maggior esborso per le famiglie dato che l’aumento del costo della vita, solo per mangiare e bere, sarà pari in media a +323 euro annui per nucleo famigliare. Sono le famiglie più numerose a subire maggiormente la stangata dato che si prevede un aumento di 391€ per una coppia con 1 figlio, 434€ per una coppia con 2 figli e 475€ per una con 3 figli.
Aumento prezzi in Italia: la situazione città per città
Analizzando i dati che riguardano le diverse città della nostra penisola si possono notare alcune differenze. Sulla base dei dati Istat l’Unione Nazionale dei Consumatori ha condiviso non solo una classifica delle regioni che hanno rilevato i maggiori rincari nei prodotti alimentari e nelle bevande analcoliche ma anche quelle con maggiore inflazione.
Se guardiamo i dati a livello regionale il rialzo maggiore dei prezzi per acquistare alimenti e bevande si riscontra in Basilicata, con un rincaro medio pari a 420 euro (+7,1%), seguita da Molise (+7%), e dalla Calabria (+6,8%).
Leggermente differente la classifica che riguarda l’inflazione. La città con la maggior inflazione è Imperia che segna +8,4%, seguita al secondo posto da Catania con un +8,2% su base annua e al terzo posto da Perugia e Viterbo, entrambe a +8,1 per cento. La località in cui l’inflazione è salita meno è Pisa dove si registra “solo” un +2,4%, seguita da Siena (+3,2%) e al terzo posto da Parma e Como (+3,3%).
Nella gallery è possibile visualizzare le città con i maggiori rincari in Italia.