A Pompei riapre la Casa del giardino di Ercole: perché è speciale
A Pompei riapre la Casa del giardino di Ercole, l'antica domus che deve il suo nome a una statuetta marmorea trovata nel larario del giardino
A Pompei è stata riaperta la Casa del giardino di Ercole: uno spazio speciale dove si producevano profumi solo pochi anni prima della terribile eruzione che spazzò via l’antica città. La domus, risalente al III Secolo avanti Cristo, deve il suo nome a una statuetta marmorea trovata nel larario del giardino.
Pompei, riapre la Casa del giardino di Ercole
La riapertura della Casa del Giardino di Ercole è avvenuta grazie a un’operazione di ricostruzione filologica e sensoriale che ha riportato in vita uno spazio fisico, la domus, ma anche un’intera cultura, quella del profumo, della cura e della bellezza in epoca romana.
I tanti interventi di riqualificazione e valorizzazione degli spazi interni e del giardino sono stati resi possibili dalla collaborazione avvenuta tra pubblico e privato, anche grazie alla sponsorizzazione tecnica dell’Associazione Rosantiqua.
Coinvolti nella ricostruzione diversi esperti di archeologia botanica e agronomia, con il progetto scientifico coordinato da Rosantiqua, presieduta da Michele Fiorenza, con il fondamentale contributo di studiosi del calibro di Antonio De Simone, Salvatore Ciro Nappo, Michele Borgongino, Luigi Frusciante e Gaetano Di Pasquale.
In totale si contano 800 rose antiche, 1.200 viole, 1.000 piante di ruscus e ciliegi, viti e meli cotogni messi a dimora nell’area verde della casa, trasformata a suo tempo in una zona produttiva per vendere fiori e profumi.
La riqualificazione del giardino della domus, nel cuore del Parco Archeologico di Pompei, ha visto il ripristino del piano originario di campagna e del sistema di irrigazione antico, unico nel suo genere: ricostruiti anche i pergolati di viti e la piantumazione di specie botaniche documentate in epoca romana.
La domus era in fase di restauro poco prima dell’eruzione del 79 dopo Cristo, in quanto venne danneggiata dal precedente terremoto di qualche anno prima. Il proprietario decise di ingrandirla, effettuando accorpamenti edilizi da destinare a produzioni specializzate.
Le parole di Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico
Gabriel Zuchtriegel, il direttore del Parco Archeologico di Pompei presente nella classifica dei musei e monumenti più visitati d’Italia, ha accolto così la riapertura della Casa del giardino di Ercole:
“Recuperiamo uno dei giardini più belli, qui i romani producevano i loro profumi – ha dichiarato a ‘Repubblica’ – respiriamo l’aria della storia se come dice Virgilio sorridono i campi anche noi sorridiamo di più. Toccava a Ercole proteggere proprietari e natura. Non si comprende veramente Pompei senza comprendere quello che accadeva nei suoi giardini. Bellezza e produttività sono due caratteristiche comuni in questi spazi. Qui i campi sorridono direbbe Virgilio.
Si producevano profumi in una fase in cui erano cambiate tante cose, era cambiata l’economia. C’era stato un grande terremoto nel 62/63 dopo Cristo, dunque alcuni anni prima dell’eruzione; loro non sapevano che le cose erano collegate quindi con grande entusiasmo e speranza hanno ricostruito la città, cambiando diverse cose. Qui prima esistevano delle case che furono abbattute per creare uno spazio che era produttivo ma anche bellissimo, con la statua di Ercole e un triclinio estivo, lo spazio dove si poteva banchettare all’aperto sotto un pergolato di viti e godersi il sorriso dei campi meravigliosi”.