Peste suina in 8 regioni d'Italia: paura per Prosciutto di Parma
Allarme peste suina in Italia: il virus ha colpito diverse regioni del nostro Paese. Preoccupazione per la produzione del Prosciutto di Parma
Torna l’incubo della peste suina in Italia: colpite diverse regioni del nostro Paese. Coldiretti lancia l’allarme: il virus mette a rischio le eccellenze Dop italiane nel mondo. E nel frattempo dilaga anche la blue tongue di ovini e bovini.
Peste suina in Italia: le zone colpite
Tra le regioni italiane dove si sono registrati casi di peste suina troviamo Lombardia, Calabria, Emilia Romagna, Sardegna, ma anche Liguria e Abruzzo. Come riferito da ‘Repubblica’, la diffusione del virus nel nostro Paese ha portato all’abbattimento di oltre 60.000 maiali e alla cancellazione di 45 allevamenti, per un settore del valore di 13 miliardi di euro.
A rischio quasi 26.000 aziende su tutto il territorio nazionale, con eventuali ripercussioni negative sulla produzione di eccellenze nostrane apprezzate in tutto il mondo, come il Prosciutto di Parma Dop.
In Lombardia e più precisamente a Vernate, vicino Milano, è stato individuato l’allevamento zero di peste suina che segna un punto critico nella lotta contro l’epidemia.
Riguardo all’individuazione dell’allevamento zero sul territorio lombardo, il consorzio di produttori locali ha lanciato l’allerta, spiegando come la situazione sia delicata. Con l’abbattimento degli allevamenti per neutralizzare il virus e la scarsa reperibilità di prodotto, si prevedono conseguenze negative per tutto il mercato.
L’appello di Coldiretti
Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini ha lanciato un appello al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e al responsabile della Salute Orazio Schillaci, chiedendo indennizzi per affrontare l’emergenza legata alla diffusione della peste suina africana in Italia:
“La diffusione della peste suina africana ha ormai raggiunto livelli allarmanti mettendo a rischio non solo la salute animale, ma l’intera filiera suinicola del nostro Paese, un settore cruciale per l’economia nazionale e per la tutela delle nostre produzioni di qualità.
È indispensabile garantire la certezza degli indennizzi per i danni subiti, magari attraverso fondi emergenziali, coprendo non solo le perdite dovute agli abbattimenti, ma anche i mancati guadagni legati al fermo aziendale forzato”.
Blue tongue: i casi di lingua blu tra i bovini
Oltre alla peste suina africana, c’è anche un’altra malattia degli animali che si sta espandendo in Italia: si tratta della blue tongue, conosciuta anche come lingua blu, la febbre catarrale che colpisce soprattutto gli ovini e i bovini.
Al momento le regioni più colpite dalla lingua blu, stando a quanto evidenziato da Coldiretti, sono Lombardia, Calabria, Piemonte e soprattutto Sardegna, dove è in corso un’epidemia. In Sardegna sono stati registrati oltre 2.100 focolai e 9.000 ovini morti secondo i dati forniti da parte dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’isola.
In base ai dati dell’unità organizzativa veterinaria della direzione regionale Welfare della Regione Lombardia riportati da ‘Ansa’, sul territorio lombardo si contano 56 focolai di blue tongue negli allevamenti bovini delle province di Lecco, Sondrio, Como, Varese, Bergamo e Pavia e altri 7 focolai negli allevamenti di bovini delle province di Lecco, Monza-Brianza, Como, Bergamo e Pavia.
Casi di lingua blu sono stati accertati in Calabria con una cinquantina i focolai e circa 2.000 animali morti ma anche in Piemonte, nel Torinese e nell’Alessandrino, in Abruzzo nella zona della provincia di Teramo e in Valle d’Aosta nei comuni di Perloz e Aosta.