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Curiosità

Ottana come la Death Valley: è il paese più "bollente" d'Italia

Il paese più caldo d'Italia è Ottana, paragonato alla Death Valley americana: come si vive in questo paese in provincia di Nuoro in Sardegna

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La “Death Valley” italiana si trova in Sardegna, più precisamente in provincia di Nuoro: Ottana, infatti, è ritenuto il paese più caldo, anzi, più “bollente”, d’Italia in questa estate 2020.

Tra la piana di Ottana e la valle del Coghinas, in Sardegna, si sono superati in passato i 46 gradi e, anche quest’anno, il grande caldo è arrivato puntuale. In queste settimane si vive costantemente attorno ai 40 gradi (ma alcune app sul telefono indicano anche punte di 45 gradi), chiusi in casa pronti a uscire solo in caso di emergenza e nelle ore più “fredde”.

Il nome di Ottana ricorre spesso nelle varie classifiche dei luoghi più caldi d’Italia e, per questo motivo, non sorprende che anche in quest’estate 2020 i termometri stiano facendo registrare temperature “bollenti” in quest’area della Sardegna.

Spesso il primato di “luogo più caldo d’Italia” viene attribuito a Catenanuova, in provincia di Enna, perché lì, il 10 agosto del 1999, è stata registrata la temperatura record di 48,5 °C, considerata la temperatura più alta di tutta Europa. Si tratta, però, di un record ufficioso, dal momento che la temperatura è stata registrata da una stazione meteorologica non riconosciuta dalla Organizzazione meteorologica mondiale.

Tra le temperature record “ufficiali” in Italia spiccano invece i 46,7 gradi registrati il 12 luglio 2011 proprio a Ottana, i 46,7 gradi percepiti il 12 luglio 1962 alla base militare di Sigonella, in provincia di Siracusa, e i 46,6 gradi sempre a Siracusa nel luglio 2018.

Il record mondiale appartiene, invece, alla Death Valley californiana, dove nel 1919 è stata registrata una temperatura pari a 56,6 gradi Celsius. Domenica 16 agosto, invece, i termometri si sono fermati “solo” a 54,4 gradi.

Ottana, non solo caldo record: dalla siccità alle cavallette

Il grande caldo che anche nell’estate 2020 sta interessando Ottana non è l’unico problema che affligge l’area. A causa della grande siccità di 4 anni fa, che continua a ripercuotersi per anni, i boschi in questa zona della Sardegna sono ormai disidratati e molte piante, in particolar modo i lecci e le roverelle, stanno morendo.

Non solo: c’è da fare i conti anche con l’invasione delle cavallette. Questo fenomeno che ha colpito la Sardegna, però, paradossalmente, ha anche dei benefici. Le tante cavallette presenti in quest’area, infatti, hanno mangiato molto e, di conseguenza, c’è meno fieno e, quindi, un minor rischio di incendi.

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