Nuovo tesoro spunta a Stabia: così morirono nell'eruzione del 79
Stabiae, gli scavi del portico di Villa San Marco rivelano straordinarie pitture e nuovi indizi sulle ultime ore di vita della popolazione della città
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Stabia: nuove importanti scoperte
Le ultime ore dell’Antica Stabia raccontate da soffitti e pareti di Villa San Marco: l’ultima campagna di scavi nel cuore del centro urbano della città sepolta dalla furia del Vesuvio rivela tesori splendidamente conservati e nuove preziose testimonianze che permettono di comprendere meglio le dinamiche della distruzione del complesso.
Villa San Marco, nel cuore dell’Antica Stabia
Villa San Marco è una grande residenza nel cuore dell’Antica Stabia, città vicino a Pompei divenuta alla fine del I secolo a.C. un luogo di villeggiatura dell’élite romana. La Villa, un grande complesso che occupa oltre 11 mila metri quadri sul ciglio del pianoro di Varano (a poca distanza dal luogo in cui venne trafugata la celebre statua del Doriforo, che forse tornerà in Italia ), conserva preziose testimonianze di architetture e pitture di straordinaria qualità ed è stata oggetto negli ultimi anni da diverse campagne di scavo.
Villa San Marco dall’epoca borbonica al 1980
La Villa San Marco, scavata per cunicoli e a cielo aperto nella prima epoca borbonica, venne sepolta e nuovamente scavata restaurata da Libero D’Orsi negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso. A questi interventi è seguito un ulteriore restauro, reso necessario in seguito ai danni subiti col terremoto del 1980.
Una monumentale villa con impianto termale
Il grande complesso si articola in un quartiere con doppio atrio e impianto termale, un giardino colonnato inferiore con una piscina, coronata a est da due diaetae (le sale in cui si intrattenevano gli ospiti e si offriva il gustatio, una sorta di antipasto) e a ovest dal Grande Salone, raffinati ambienti di soggiorno e rappresentanza.
La struttura presenta un portico superiore monumentale a tre bracci aperto verso il mare, che sta venendo alla luce in tutto il suo splendore.
I nuovi scavi di Villa San Marco
La più recente campagna di scavo di Villa San Marco a Stabia è stata avviata nel marzo 2023 ed è tuttora in corso. I nuovi scavi hanno già messo in luce diversi importanti reperti: è emersa la parte terminale del portico superiore, che era stato in parte già scavato, con pitture ancora in situ e ampi stralci di sezioni crollate dalle pareti o dal soffitto, nelle foto.
Stabia, le nuove scoperte sull’eruzione
Le nuove scoperte, si legge in una nota del Parco Archeologico di Pompei, sono “parti preziose che contribuiscono ad indagare nel dettaglio e ad acquisire nuovi elementi circa le dinamiche della distruzione del complesso”. La struttura di Villa San Marco è emersa dai lapilli mostrando pareti riccamente decorata di pitture in IV stile “e molto ben conservata”. Seguendo il racconto fornito dagli strati di lapilli e crolli che hanno interessato le diverse parti del complesso, è inoltre possibile “ricostruire le ultime ore di vita della villa”.
Gli abitanti tornarono nella Villa dopo la pioggia di lapilli
Quando tutto sembrava finito, dopo la pioggia di lapilli che investì la città prima della catastrofe, “un gruppo di abitanti, per ragioni a noi ancora sconosciute, tornò sul luogo o emerse da nascondigli di fortuna, ma fu sorpreso dall’ultimo parossismo eruttivo”. Furono sorpresi dalle correnti piroclastiche, che sommersero tutto “decretando la fine dell’insediamento e lasciando sopravvivere solo alcune parti di quella che fu la lussuosa villa di San Marco”.
Le ricche decorazioni emerse a Stabia
Il lusso della villa distrutta dall’eruzione è ben visibile nelle gamme cromatiche delle pitture su pareti e soffitti, negli stucchi, nei capitelli, nei preziosi rivestimenti e coronamenti di colonne e coperture. “Le pareti sono popolate da figure sedute sulle architetture, attori o figure mitiche, o disposte a riempire il centro dei tappeti, spesso in volo”, si legge nella nota del Parco. E nelle finte architetture con profondi scorci prospettici si vedono statue dorate, nature morte, naumachie, paesaggi marini.
Antica Stabia, le dichiarazioni di Sangiuliano
“Questa campagna di scavi nell’antica Stabia propone scoperte di grande pregio archeologico e si aggiunge a tutte le altre attività messe in campo dal Ministero della Cultura in questi mesi per la salvaguardia e lo sviluppo di tutta l’area”, ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “Il contesto che si snoda tra Stabia, Oplonti, Ercolano e Pompei”, ha proseguito il Ministro, “è tra i più rilevanti al mondo e ha ancora tanto da rivelare”.
Zuchtriegel: Stabia centro di ricerca internazionale
“Stabia si conferma come un centro per la ricerca archeologica di risonanza internazionale”, commenta il direttore, Gabriel Zuchtriegel. “Questo è un’ottima premessa per portare avanti i nostri ambiziosi progetti di valorizzazione” del Parco, tra cui l’ampliamento del Museo “Libero d’Orsi”, la valorizzazione di Villa San Marco e Villa Arianna, dove recenti scavi hanno rivelato un complesso sistema idrico tra cui un serbatoio in piombo decorato.
L’ultima campagna di scavo a Stabia, l’antica città vicino a Pompei divenuta alla fine del I secolo a.C. un luogo di villeggiatura dell’élite romana, è iniziata nel marzo 2023 ed è ancora in corso.
Gli scavi, che interessano la monumentale Villa San Marco, hanno già rivelato straordinarie pitture ben conservate e nuovi dettagli sulle ultime ore della residenza, investita da crolli e pioggia di lapilli prima di essere definitivamente distrutta dai flussi piroclastici.