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Natale senza vongole in Italia? È colpa del granchio blu

Saranno pochi gli italiani che a Natale potranno portare le vongole in tavola: tra caldo record e granchi blu, la produzione è diminuita notevolmente

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Niente spaghetti con le vongole, sulle tavole imbandite per il Natale: quest’anno, gli italiani dovranno probabilmente fare a meno di uno dei piatti tradizionali delle festività, sia per la scarsa disponibilità della materia prima che per il conseguente aumento repentino dei prezzi –  per i pochi fortunati che riusciranno a trovarle in commercio, naturalmente. La scorsa estate si è rivelata in effetti particolarmente difficile per i molluschi, a causa dell’abbondante diffusione dei granchi blu lungo le coste adriatiche. E il caldo record delle ultime settimane, nonostante l’autunno sia ormai arrivato, non ha fatto che peggiorare la situazione. Vediamo cosa sta succedendo alle vongole.

Caro-vongole, a Natale costeranno il 60% in più

Le vongole rappresentano da sempre uno degli ingredienti tipici delle feste natalizie, ma quest’anno moltissimi italiani dovranno rinunciarvi. L’allevamento dei molluschi ha subito un duro colpo quando, con l’arrivo dell’estate 2023, lungo le coste adriatiche si è diffuso in maniera rapida e inaspettata il granchio blu. Questo crostaceo ha letteralmente fatto razzia di vongole, cozze e cannolicchi, mettendo in ginocchio i produttori. Sebbene l’autunno abbia leggermente allentato la morsa dei granchi blu, il problema è tutt’altro che risolto, come emerge dal monitoraggio effettuato da Fedagripesca-Confcooperative.

Di vongole sopravvissute ne sono rimaste poche, a differenza degli altri anni dove in questo periodo ricevevamo gli ordini e definivamo gli accordi commerciali con grossisti e ristoranti. Quest’anno potremo vendere il prodotto al miglior offerente, come avviene per altri prodotti. Ma anche se dovessimo raggiungere il prezzo di vendita del caviale, nulla ci può ripagare delle tonnellate di prodotto andato distrutto per colpa del granchio” – hanno affermato i produttori associati a Confcooperative, come riportato da Ansa.

In effetti, il costo delle vongole sta lievitando sempre più, e non è colpa dell’inflazione. Si stima che, sotto Natale, raggiungerà un picco di almeno il 60% in più rispetto allo scorso anno, con un prezzo alla produzione che sale da 7 a 11 euro al chilo. Dunque, solo pochi italiani potranno permettersi di acquistare i molluschi durante le feste natalizie: alla scarsa disponibilità sul mercato, si aggiunge un costo fin troppo salato che potrebbe scoraggiare la maggior parte delle famiglie.

Il problema dei granchi blu (e non solo)

Come siamo arrivati a questo punto? La colpa è principalmente del granchio blu: questo crostaceo, originario delle coste atlantiche dell’America e ormai diffuso da molti anni anche in Italia, durante la scorsa estate si è moltiplicato in maniera del tutto inattesa anche nel mare Adriatico e sul delta del Po, provocando ingenti perdite agli allevamenti di molluschi. Per cercare di risolvere il problema, ha avuto inizio la caccia al granchio blu: ma attualmente i pescatori vengono pagati tra i 30 e i 50 centesimi al chilo, un costo che non ripaga nemmeno del carburante usato in mare. Dunque non è conveniente continuare con questa strategia, sebbene il crostaceo abbia spopolato sulle tavole degli italiani.

Ma i granchi blu non sono l’unica minaccia per i molluschi. Nel mese di ottobre, lungo le coste dell’Emilia Romagna si è verificata una moria senza precedenti: migliaia di vongole, cozze e cannolicchi sono stati trovati morti per anossia. La mancanza di ossigeno nei fondali marini potrebbe derivare dalla lunghissima stagione estiva, caratterizzata da temperature record e dall’assenza di mareggiate che hanno spinto l’acqua dolce del Po sino in mare aperto.

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