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Milano revoca l'Ambrogino d'Oro a Fedez? Le parole di Sala

Le parole del sindaco di Milano Giuseppe Sala in merito alla possibilità di revocare a Fedez l'Ambrogino d'Oro che venne assegnato al rapper nel 2020

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Si torna a parlare della possibilità di revocare l’Ambrogino d’Oro assegnato a Fedez nel 2020: sulla questione è stato incalzato il sindaco di Milano Giuseppe Sala, intervenuto a margine delle celebrazioni per i 164 anni della fondazione della Polizia Locale.

Revoca dell’Ambrogino d’Oro a Fedez? Le parole del sindaco Sala

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha parlato così di un’eventuale revoca dell’Ambrogino d’Oro a Fedez:

“Decidano loro, i consiglieri – le parole del primo cittadino riportate da ‘Ansa’ – io sugli Ambrogini non sono tenuto a intervenire e non voglio intervenire. Io ho detto più volte che assegnerei l’Ambrogino in modo molto diverso. Il Consiglio comunale decide ed è eventualmente anche il Consiglio comunale che deve affrontare queste cose”.

La massima onorificenza conferita dal comune di Milano era stata conferita a Fedez e Chiara Ferragni nel 2020 con la seguente motivazione “Per l’impegno nella raccolta fondi a seguito della pandemia di Covid-19 in Italia”.

Il rapper e l’imprenditrice digitale, in piena pandemia di Coronavirus, diedero vita a un’iniziativa benefica che consentì l’ampliamento della terapia intensiva dell’Ospedale San Raffaele, inserito nella classifica dei migliori ospedali specializzati d’Italia stilata da Newsweek.

A chiedere di revocare l’Ambrogino d’Oro a Fedez sono stati alcuni consiglieri comunali, in seguito alle notizie relative all’inchiesta sugli ultras di Milano. La revoca era già stata chiesta, sia per il rapper che per Chiara Ferragni, nel gennaio del 2024, sulla scia delle polemiche per il caso Balocco: la richiesta venne bocciata dal Consiglio comunale con 8 voti favorevoli e 21 voti contrari.

La storia dell’Ambrogino d’Oro e i rifiuti eccellenti

Ogni anno il Comune di Milano conferisce le onorificenze chiamate Ambrogino d’Oro, nome ispirato da Sant’Ambrogio, il patrono della città. Le categorie sono due: la Medaglia d’Oro e l’Attestato di civica benemerenza.

Il Comune assegna fino a un massimo di 15 Medaglie d’oro e 20 Attestate di civica benemerenza all’anno: i premiati vengono scelti dall’Ufficio di presidenza del Consiglio comunale e il sindaco ha diritto di veto e  la consegna avviene da tradizione il 7 dicembre, in occasione della festa di Sant’Ambrogio.

Nel frattempo circolano i nomi di alcuni candidati per il 2024: come riferito da ‘Il Giorno’, il consigliere Alessandro De Chirico ha candidato Selvaggia Lucarelli, l’ex calciatore del Milan Giovanni Lodetti, l’ex allenatore dell’Inter Osvaldo Bagnoli (campione d’Italia alla guida del Verona nel 1985) e Adriano De Gasperi.

Il consigliere Gianluca Comazzi ha candidato l’ex calciatore dell’Inter Andreas Brehme scomparso nel febbraio del 2024 e l’imprenditrice Patrizia Caracciolo. Samuele Piscina candida il presidente di Ata Soccorso Francesco Tambasco, mentre Silvia Sardone punta su Christian di Martino, il poliziotto accoltellato a maggio alla stazione di Lambrate e poi tornato in servizio.

Nel corso degli anni ci sono stati rifiuti eccellenti da parte di personaggi del mondo della cultura, del cinema e della musica: nel 1997 a rifiutare l’Ambrogino d’Oro fu Dario Fo che nello stesso anno ricevette il Premio Nobel per la letteratura. Nel 2024 il premio venne rifiutato da Robert De Niro, mentre nel 2008 il “no” arrivò da parte di Elio e le Storie Tese che però ritirarono il premio dieci anni più tardi.

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