La Casa d’Aste Cambi ha venduto per 300 mila euro un dinosauro di tipo Othnielosaurus. Si tratta di un esemplare risalente al Giurassico superiore, cioè a circa 155-148 milioni di anni fa, che deve il suo nome a uno dei padri della paleontologia americana, Othniel Charles Marsh, che ne ha scoperto i primi resti nel lontano 1877.

La base d’asta era 180 mila euro. Il lotto è stato battuto giovedì 25 febbraio nella sede di Milano nel quartiere di Brera. L’acquirente si è aggiudicato il dinosauro dopo un’accesa “battaglia” a colpi di telefono. Lo scheletro dell’animale è stato preparato da un azienda italiana di Trieste, specializzata in ricostruzioni veritiere.

Secondo quanto riferito dalla Casa d’Aste Cambi, si tratta di “un incredibile record per il primo dinosauro mai venduto all’asta in Italia“.

Alla scoperta dell’Othnielosaurus

L’Othnielosaurus è un dinosauro bipede dotato di arti anteriori corti e arti posteriori lunghi e snelli, con bocca dotata di denti a forma di foglia. Di questo particolare animale si conoscono pochissimi esemplari.

Il dinosauro Othnielosaurus proviene dal bacino Morrison, che si estendeva negli Stati Uniti d’America, dal Nuovo Messico, per l’Alberta fino a Saskatchewan. Il suo habitat era un ambiente semi-arido, con due sole stagioni (una delle piogge e una secca) e diversi torrenti, fiumi e depositi paludosi. Il territorio era ricco anche di vaste pianure alluvionali, sprovviste di erba ma con felci e alberi di ginko.

Questo particolare dinosauro si distingue per la sua particolare struttura interna dell’occhio a sostegno del bulbo oculare, di natura ossea. Proprio per questo, lo sguardo dell’animale appare particolarmente realistico.

La Casa d’aste Cambi

La Casa d’aste Cambi, con sede a Genova e Milano e uffici a Roma, Torino e Londra, è attiva in questo settore da oltre 20 anni, con oltre 50 vendite ogni anno.

Sono 25 i dipartimenti su cui si suddivide la sua proposta: dall’antiquariato al design, dai dipinti antichi all’arte moderna e contemporanea, dai gioielli all’arte orientale.

Si ringrazia la Casa d’aste Cambi per l’utilizzo delle immagini.