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Mar Mediterraneo sempre più caldo: cosa sta succedendo in Italia

Il Mar Mediterraneo sta diventando sempre più caldo: l'innalzamento delle temperature riguarda anche le acque italiane, dal Tirreno all'Adriatico

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Il Mar Mediterraneo diventa sempre più caldo: l’aumento delle temperature riguarda anche le acque italiane, basti pensare che nel Golfo di Napoli è salita di un grado rispetto alla media degli ultimi sette anni.

Mediterraneo sempre più caldo: la situazione in Italia

Le temperature in aumento sono confermate anche in superficie su tutti i mari italiani. I dati relativi alla situazione attuale del Mediterraneo sono stati rilevati nell’ambito del progetto MedFever che riunisce l’ENEA, l’associazione MedSharks, l’azienda Lusah, l’OGS, la Guardia Costiera, un gruppo di subacquei volontari e anche la Sapienza di Roma, università che vanta alcuni dei cento migliori corsi di laurea in Italia.

I ricercatori di MedFever, insieme a un team di subacquei-sentinelle, hanno creato una rete di sensori-termometro, posizionati fino a 50 metri di profondità in 15 diversi punti di osservazione nel Tirreno: l’obiettivo era quello di controllare la temperatura del mare e monitorare l’impatto del cambiamento climatico sull’ecosistema marino e sui processi di dinamica costiera.

I punti di osservazione hanno riguardato: l’Isola del Giglio in Toscana, Nettuno nel Lazio, Capri, Palinuro e Vico Equense in Campania, Capo Peloro e Porticello in Sicilia, Reggio Calabria e Scilla in Calabria e Capo Figari, Mortoriotto e Santa Teresa di Gallura in Sardegna.

A loro si sono aggiunte anche tre stazioni coordinate dai nuclei subacquei della Guardia Costiera lungo la Costiera Amalfitana, nel Golfo di Cagliari e nel mare al largo di Portofino, diventato nel 2024 il comune più ricco d’Italia.

Eleonora de Sabata di MedSharks, la coordinatrice del progetto, ha parlato così delle osservazioni e dei risultati: “Le osservazioni MedFever sono estremamente importanti poiché guardano non solo la superficie del mare – si legge su ‘Repubblica’ – ma anche ciò che accade sul fondo delle aree costiere.

In questo contesto che potremmo definire emergenziale, il supporto dei diving center è fondamentale sia per la gestione della rete di misure, senza le quali il progetto non potrebbe proseguire, ma soprattutto per l’osservazione quotidiana dello stato di salute dell’ecosistema marino. Il contributo di ogni individuo, dalla comunità scientifica ai cittadini appassionati di mare, è fondamentale per monitorare e proteggere le nostre preziose risorse acquatiche”.

Come sono cambiate le temperature

Sono molto indicativi i dati che riguardano i fondali del Golfo di Napoli: le temperature media, negli ultimi quarant’anni, sono aumentate di circa 1,5 gradi, passando da 14 a 15,5. A causa dei venti che soffiano sulla superficie marina durante i mesi invernali, si innescano processi verticali di mescolamento che vanno a riscaldare tutta la colonna d’acqua sottostante: tale situazione non fa che aumentare i rischi per gli ecosistemi.

Il sistema MITO ha rilevato anomalie di circa 0,5 grazie alla profondità di 100 metri nel Golfo di Napoli e punte di un grado nel Tirreno, nel canale di Sicilia e nella zona dello Ionio centrale. A tal proposito Ernesta Napolitano del Laboratorio ENEA di Modellistica climatica ha affermato:

“I dati confermano l’allarme sulle temperature dell’aria e del mare lanciato ieri dal Servizio UE Copernicus, che ha rilevato che, dopo febbraio e marzo 2024, anche aprile è stato globalmente il mese più caldo mai registrato al mondo. Sulla stessa scia anche la temperatura superficiale marina media globale che ad aprile è stata di 21,4 gradi, valore più alto mai registrato per questo mese e la più alta di qualsiasi mese nella storia dei dati, anche superiore a quella di agosto 2023″.

La Napolitano ha poi proseguito dicendo: “Aprile è stato anche il tredicesimo mese di seguito in cui la temperatura globale della superficie del mare è stata la più alta mai registrata in quel mese. Questi cambiamenti non sono solo numeri ma segnalano che ci troviamo agli inizi di un processo più ampio e che tali fenomeni accadranno in modo sempre più frequente”.

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