La sua lotta alla criminalità per salvare i giovani della Locride: la storia della suora anti-'ndrangheta
Suor Carolina Iavazzo lotta con energia e convinzione profonda per non cedere al braccio forte della ‘ndrangheta e si occupa con passione dei giovani della Locride che vuole salvare dalla criminalità. La suora, ex collaboratrice di don Pino Puglisi, vive nel Centro “Padre Pino Puglisi”, una palazzina in cui vi è un salone tappezzato di grandi cartelloni che spiegano a grandi lettere le regole di comportamento.
Questo centro, chiamato del Buon Samaritano, è la sede dove opera la suora con altre due consorelle. Salvare i ragazzi della Locride da una brutta fine è un impegno che la suora mantiene e coltiva ancora oggi: la suora sostiene i giovani che vanno all’estero per sottrarsi alla faida.
La suora anti-‘ndrangheta continua il suo impegno con grande devozione
La scelta di rieducare la nuova generazione è un impegno che suor Carolina svolge con grande amore e devozione. Per questo ha deciso di iniziare dai bambini: infatti, nella sua comunità i piccoli sono tutti uguali e non tengono conto delle faide che ci sono tra le famiglie, ma si divertono assieme per stare in armonia.
Il luogo dove opera la suora anti-‘ndrangheta è umile e semplice e il campetto di calcio presente nella sede è l’unica struttura sportiva di cui dispongono, ma abbastanza per praticare attività sportiva.
Suor Carolina oggi è felice di stare in questo posto senza pagare affitto: infatti, il centro è stato costruito nel 2007 grazie a un finanziamento. La suora, ex collaboratrice di don Pino Puglisi, vive nel Centro “Padre Pino Puglisi” col preciso intento di salvare i ragazzi della Locride