L'imperatore romano Eliogabalo era una donna trans? La scoperta
Un museo inglese ha deciso di riferirsi all’imperatore romano Eliogabalo con i pronomi femminili: si considerava una donna, è una “scelta rispettosa”
Eliogabalo, l’imperatore romano celebre per i suoi sanguinari banchetti, era “una donna trans”: un museo inglese, come riportato dal ‘Telegraph’ ha deciso di attribuire all’imperatore siriano i pronomi she/her.
I responsabili del North Hertfordshire Museum, a poca distanza da Londra, hanno dichiarato di aver preso la decisione sulla base di alcuni testi classici. Secondo le rare cronache del tempo, infatti, Eliogabalo si definiva “donna, amante e regina”, e secondo lo storico romano Cassio Dione avrebbe offerto la metà dell’Impero Romano al medico che sarebbe stato in grado di dotarlo di genitali femminili. Alla luce di tutto questo, hanno spiegato dal museo inglese, quella di riferirsi ad Eliogabalo con i pronomi femminili è “una scelta appropriata e rispettosa, in retrospettiva, che rispecchia la sensibilità attuale sul tema del gender”.
L’imperatore Eliogabalo era una donna trans?
“Un Museo inglese ha dichiarato trans un Imperatore Romano”: inizia così l’articolo del Telegraph dedicato alla vicenda che sta infiammando una singolare disamina culturale, in Inghilterra e non solo. Il North Hertfordshire Museum, si legge sulla testata britannica, ha deciso di cambiare genere all’imperatore romano Eliogabalo, ricorrendo ai pronomi she/her e definendolo una “donna trans”. La decisione deriva dallo studio di alcuni testi classici: lo storico romano Cassio Dione, in particolare, nella sua ‘Storia Romana’ fa spesso riferimento al carattere femminile del brutale imperatore.
Secondo Dione, Eliogabalo parlava di se stesso come di una donna. Nel corso del suo breve regno, durato appena quattro anni, avrebbe inoltre richiesto “un Senato composto da sole donne” e avrebbe tentato di barattare la metà dell’Impero Romano con la possibilità di avere dei genitali femminili.
Secondo il North Hertfordshire Museum di Hitchin, quella di riferirsi ad Eliogabalo al femminile è “una scelta appropriata e rispettosa, in retrospettiva, che rispecchia la sensibilità attuale sul tema del gender”. Prima di prendere questa decisione, il Museo si è coordinato con Stonewall Group, storica organizzazione inglese per i diritti dei gay e dei trans nonché la più grande organizzazione per i diritti LGBT in Europa.
L’imperatore romano trans: alcuni storici non sono d’accordo
La decisione del North Hertfordshire Museum ha scatenato le reazioni di diversi storici inglesi. Secondo le cronache dell’epoca, Eliogabalo usava vestirsi di seta e gemme e si prostituiva nei bordelli. Come riporta lo storico romano Cassio Dione, l’imperatore siriano si dipingeva le palpebre, si depilava e indossava delle parrucche.
Gli storici dell’epoca riportano che Eliogabalo sposò 5 donne e diversi uomini, tra cui un auriga biondo di nome Ierocle e un atleta proveniente da Smirne. Ma secondo alcuni storici inglesi, queste informazioni vanno valutate alla luce della “damnatio memoriae” riservata all’imperatore siriano, divenuto celebre per la sua brutale crudeltà e assassinato in giovane età dal suo stesso esercito.
Dione, fanno notare gli storici, rappresenta il punto di vista della classe senatoriale che si opponeva all’imperatore, e quella di accusare i potenti di “femminilità” era una pratica diffamatoria piuttosto diffusa all’epoca, che colpì tra gli altri anche l’imperatore Nerone.
Come ha spiegato al Telegraph Andrew Wallace-Hadrill, classicista dell’università di Cambridge: “I romani non avevano alcuna idea della categoria di “trans” come la intendiamo oggi. Mentre invece accusare qualcuno di avere “comportamenti sessuali da donna” era uno dei peggiori insulti per un uomo”. Inoltre, spiega l’accademico, tale “diceria” potrebbe essere frutto di un pregiudizio razziale, dovuto al fatto che il giovanissimo imperatore non fosse romano.