Questo sito contribuisce all’audience di

Virgilio InItalia

Territorio

Hamilton contro il rito del pranzo in Ferrari: sfogo a sorpresa

Lewis Hamilton e lo "shock" culturale del suo passaggio in Ferrari: l'aneddoto del pilota inglese sul rito del "pranzo" nella scuderia di Maranello

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Nel passaggio dalla Mercedes alla Ferrari, Lewis Hamilton non ha dovuto solo adattarsi a una nuova monoposto: il pilota britannico ha provato sulla propria pelle una sorta di “shock” culturale, vedendo con i propri occhi tutte le differenze che ci sono tra un team tedesco e uno italiano.

Tra le novità che hanno colpito maggiormente il sette volte campione del mondo di Formula 1 c’è il legame tra gli italiani e il cibo: abitudini nuove per Hamilton che non aveva mai visto prima nella sua lunga carriera tra i paddock di tutto il mondo.

Rito del “pranzo” in Ferrari: lo “shock” di Hamilton

Nel corso di un evento organizzato a Londra da Peroni Nastro Azzurro 0.0%, Lewis Hamilton ha parlato così del suo approccio con la cultura quotidiana del team Ferrari, soffermandosi in modo particolare sul rapporto con il pranzo:

“Gli italiani? Oh mio Dio. C’è letteralmente un momento programmato nella giornata, il pranzo, che non possono mai, mai saltare – ha dichiarato il numero 44 della scuderia di Maranello – A volte vado nel garage per parlare con i miei meccanici ed chiedo: dove sono finiti tutti?. E mi rispondono che sono a pranzo. Penso che sia l’unico team a fare questo”.

La differenza con i suoi due team precedenti, la McLaren e la Mercedes, è abissale e Hamilton a proposito ha raccontato un aneddoto legato ai suoi connazionali: “Gli inglesi adoravano il curry, la mia squadra britannica lo portava sempre con sé, quindi la domenica mattina quando arrivavano in pista puzzavano letteralmente. Nella nostra sala macchine c’era sempre puzza di aglio“.

Tornando a parlare della cultura italiana, Hamilton ha ammesso di essere affascinato da come si vive il lavoro nel nostro Paese rispetto alle abitudini all’estero: “Gli italiani vivono il lavoro in modo diverso. È un’altra mentalità, è affascinante”.

Di quanto sia diverso il legame degli italiani con il cibo aveva parlato anche John Edward Barnard, progettista britannico con una lunga carriera in Formula 1, tra McLaren, Ferrari e Benetton. In una vecchia intervista Barnard ha raccontato che quando arrivò a Maranello, gli chiesero come funzionasse il pranzo in McLaren. La risposta fu questa:

“Dissi che il pranzo in McLaren consisteva di solito in un caffè veloce e un panino, un quarto d’ora e poi tornavano tutti al lavoro. Alla Ferrari tiravano fuori le tovaglie e le bottiglie di Lambrusco“.

L’arrivo del pilota inglese a Maranello

Tornando a Hamilton, un piccolo “shock” culturale con il suo arrivo in Ferrari era abbastanza prevedibile: d’altronde il pilota di Stevenage, fino al 2024, aveva corso per due sole scuderie, la McLaren e la Mercedes.

L’approdo a Maranello è stato un trasferimento epocale, uno dei più sorprendenti nella storia della Formula 1: dopo anni da rivale storico della Ferrari, l’inglese ha coronato il sogno di tanti piloti, quello di mettersi al volante di una Rossa.

I risultati di Hamilton, che ha preso casa a Milano, durante la prima parte della stagione non sono stati dei migliori: tolto il successo nella Sprint Race del Gran Premio di Cina, l’inglese ha faticato al volante della Ferrari.

Nelle prime 12 gare, Hamilton non è ancora riuscito a salire sul podio e il miglior risultato è stato il quarto posto, ottenuto nel Gran Premio dell’Emilia Romagna sul circuito di Imola, nel Gran Premio d’Austria sul Red Bull Ring di Spielberg e nel Gran Premio di Gran Bretagna, sullo storico tracciato di Silverstone dove in carriera aveva trionfato in nove occasioni.

Ti suggeriamo

© Italiaonline S.p.A. 2025Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963