Graupel: cosa è successo nel weekend in Brianza
Non è neve e nemmeno grandine: nel weekend, alcune aree della Brianza sono state colpite dal graupel, un fenomeno meteorologico molto particolare
Nel weekend di sabato 24 e domenica 25 febbraio 2024, in Brianza si è verificato un fenomeno abbastanza bizzarro, che ha lasciato perplessi gli abitanti: dal cielo è piovuta una specie di neve che somigliava incredibilmente alla grandine, e che tuttavia non ha causato alcun danno, essendo estremamente più leggera e friabile. Ma di che cosa si tratta? Ecco che cos’è il graupel e come si forma.
La Brianza è stata colpita dal graupel
Lo scorso fine settimana, alcune regioni del nord Italia sono state colpite da uno strano fenomeno meteorologico: in Brianza e in alcune parti della provincia di Como, gli abitanti hanno visto cadere dal cielo dei piccoli chicchi di grandine dall’aspetto alquanto bizzarro, che rimbalzavano una volta arrivati a terra e si accumulavano rapidamente nei giardini e lungo le strade.
Nonostante la forma che, almeno a prima vista, somigliava proprio alla grandine, questi chicchi avevano anche alcune caratteristiche tipiche della neve, a partire dalla friabilità. Ma allora che cos’erano? Il termine giusto per definire questo fenomeno è “graupel”, una parola tedesca che in italiano si può tradurre come “granella” o “gragnola”.
Da molti è conosciuta anche come neve tonda, proprio perché non ha la classica forma dei fiocchi di neve, bensì quella tondeggiante di un chicco di grandine. Si tratta di un tipo di precipitazione più frequente in inverno, quando le temperature sono abbastanza fredde e si verificano forti contrasti termici, causati da un’atmosfera molto instabile. Scopriamo qualcosa in più.
Cos’è il graupel
Il graupel sembra essere un mix tra neve e grandine: abbina infatti caratteristiche che lo accumuna ad entrambe. A prima vista, i suoi chicchi somigliano proprio a quelli che si formano durante una grandinata, ma a differenza di questi ultimi (che sono formati da acqua gelata) hanno un’origine diversa e, soprattutto, alcune particolarità che li contraddistinguono.
Ad esempio, il graupel è formato da chicchi generalmente di dimensioni ridotte, che non superano i 5 mm di diametro (e a volte sono persino più piccoli). Inoltre sono lisci e compatti, di forma sferica o addirittura conica. Un’altra caratteristica del graupel è la sua consistenza: i chicchi sono leggeri e friabili, tendono a rimbalzare quando toccano terra e spesso si sbriciolano.
Basta prenderne uno in mano per notare la differenza con la grandine, visto che si possono schiacciare facilmente tra le dita. Per questo motivo non provocano danni, al contrario della grandine. Anche nel momento in cui cadono al suolo, causano un rumore decisamente molto più ridotto, proprio per via della loro morbidezza.
Come si forma il graupel
Il graupel si forma solo in particolari condizioni climatiche: è necessario innanzitutto che la temperatura sia di poco al di sopra degli 0°C, ma anche che siano presenti forti contrasti termici e un’atmosfera instabile. I suoi chicchi sono formati da fiocchi di neve, che nel momento della loro discesa dal cielo incontrano uno strato di aria molto più fredda.
Le goccioline d’acqua raccolte dalle nubi, dunque, congelano rapidamente attorno al fiocco di neve di partenza, il quale al suo interno ha molta aria. Ne risultano dei chicchi leggerissimi, proprio per la presenza di aria al centro, che hanno una consistenza friabile e si sbriciolano facilmente. Nella maggior parte dei casi, questo fenomeno si presenta in concomitanza di precipitazioni temporalesche o nevose.