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Funghi tossici in Toscana, il messaggio lanciato dall'Asl

Allarme funghi tossici in Toscana: nel giro di pochi giorni ci sono stati quindici casi di intossicazione nelle province di Arezzo, Grosseto e Siena

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Scatta l’allarme funghi tossici in Toscana: nelle ultime settimane ci sono stati almeno quindici casi di intossicazione da funghi nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto. I tecnici micologi del dipartimento della prevenzione si sono messi all’opera e stanno lavorando a supporto del personale dei pronto soccorso.

Funghi tossici in Toscana: scatta l’allarme

Come detto in totale sono stati quindici i casi di intossicazione da funghi in Toscana: sei in provincia di Arezzo, otto in provincia di Siena e uno in provincia di Grosseto.

Tutte le persone colpite se la sono cavata dopo qualche ora di paura e di assistenza in ospedale. Medici ed esperti sono costantemente al lavoro per cercare di capire quali sono i funghi che hanno causato le intossicazioni, perché le cure possono essere molto diverse a seconda della specie ingerita.

In merito alla presenza di funghi tossici in Toscana e alla luce delle segnalazioni arrivate nei giorni scorsi, la Asl ha deciso di mettere in guardia la popolazione dai rischi, consigliando inoltre di evitare di far mangiare funghi a bambini, anziani e malati.

Lorenzo Ginanneschi, il responsabile dell’ispettorato micologico della Asl Toscana Sud Est, ha parlato così della situazione legata ai funghi tossici trovati tra Siena, Grosseto e Arezzo:

“In considerazione delle condizioni climatiche che prevedono un periodo di raccolta esteso e a seguito di un primo bilancio non confortante delle intossicazioni, occorre tenere la guardia alta contro i rischi – si legge su ‘Agi’ – è raccomandato di sottoporre i funghi raccolti a consulenza di esperti agli sportelli micologici del territorio, si raccomanda inoltre di non consumare ovuli chiusi che possono causare conseguenze serie. Infine si consiglia di non far mangiare funghi ai bambini, agli anziani o ai malati. La consulenza agli sportelli micologici è gratuita”.

I consigli dell’esperto

L’esperto Lorenzo Ginanneschi ha affrontato il problema dei funghi tossici, partendo da quella che sembra diventata ormai una mania alimentata dai social network, la ricerca sfrenata dei porcini:

“Ormai è diventata una vera e propria mania che si moltiplica grazie ai social – le parole di Gianneschi riportate dal ‘Corriere della Sera’ – in tempo il cercatore che scopriva una fungaia se lo teneva per sé, ora tutti fanno a gara a pubblicare le foto e a postare dove le hanno scattate, col risultato che i boschi si riempiono di un esercito di cercatori, spesso e volentieri dilettanti, che non sanno distinguere un fungo buono da uno velenoso”.

Il responsabile dell’ispettorato micologico della Asl Toscana Sud Est, al ‘Corriere della Sera’, ha dispensato buoni consigli per evitare di raccogliere e mangiare funghi velenosi: “Non raccogliete ovoli chiusi, quando non si sono ancora aperti è quasi impossibile anche per noi distinguere le specie buone da quelle maligne. Ci sono una serie di segnali, dal colore all’anello, che danno un’indicazione ma solo gli esperti sono in grado di interpretarli”.

Sui funghi porcini il consiglio è di stare attenti quando si raccolgono e “guardare che siano freschi se spaccandoli vedete dei puntini neri, lasciateli perdere. Sono le larve di mosca del fungo che sta andando a male. Possono provocare anch’esse diarrea e vomito”. Stesso discorso per gialline, pineroli e ordinelli: “Alcuni di quest’ultimi non sono commestibili e nel dubbio non raccoglieteli, oppure rivolgetevi a uno dei nostri sportelli”.

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