Famose, incantevoli e suggestive: ecco le grotte più belle d'Italia meta del turismo speleologico
Luoghi pieni di fascino, ancora lontani dal turismo di massa, le grotte italiane sono in cima alla lista dei desideri dei turisti più esigenti, quelli che non si accontentano delle mete tradizionali e cercano tesori naturali negli scrigni più segreti della Penisola. I luoghi meravigliosi situati negli anfratti nascosti della terra custodiscono testimonianze di un antico passato. Spesso spelonche, grotte e antri più nascosti ricordano le radici stesse dell’umanità, quando nell’era preistorica questi rifugi naturali venivano utilizzati come dimora dagli uomini primitivi.
Oggi molte di queste meraviglie della natura sono aperte al pubblico e non è sempre necessario essere accompagnati da esperti speleologi per visitarne gli angoli più affascinanti. Sono diverse decine le grotte aperte al pubblico, ventiquattro quelle raccomandate dall’Associazione Grotte Turistiche d’Italia per la loro bellezza e la facilità di accesso.
Il tour non può che partire dal Piemonte dove nelle profondità di Cuneo c’è la Grotta di Bossea, luogo che custodisce l’antico scheletro di un orso databile a 15mila anni. L’ampiezza degli spazi e la ricchezza di cascate e laghi sotterranei fanno di questo posto uno degli ambienti maggiormente apprezzati dagli esploratori amanti delle profondità.
Stalattiti e stalagmiti sono la principale attrazione delle grotte di Toirano, gioiello del comune di Savona, importante luogo di attrazione turistica per la Liguria. Anche in queste grotte si trovano resti di orsi che evidentemente amavano andare in letargo nelle profondità di questo ambiente che non ha mancato di offrire anche testimonianze di insediamenti dei primi homo sapiens, risalenti anche a 12.000 anni fa.
I graffiti dell’Addaura, situati a Palermo, sono la principale attrazione delle omonima grotta, un complesso di tre spelonche che racchiudono testimonianza della presenza dell’uomo attestabile tra la fine del paleolitico e l’inizio del mesolitico, intorno al 9.000 a.C.
Le immagini stilizzate di uomini e animali sono inconfondibili, contrastanti le opinioni su cosa rappresenti la scena: che sia una gara acrobatica o un rito iniziatico il fascino di queste incisioni è indiscutibile.
Al di sotto dell’altopiano del Carso, a poca distanza da Trieste, si estende la grotta più grande del mondo, ribattezzata, non a caso, la grotta del Gigante. La sua grandezza record è stata anche certificata e pubblicata nei Guinness dei Primati. La sala principale della suggestiva cavità è alta 98,5 e lunga 167,7 metri. Monumenti come la torre di Pisa o persino il Big Ben di Londra non avrebbero alcuna difficoltà a essere disposti negli spazi che lasciano a bocca aperta i numerosi turisti che accorrono per osservare l’incredibile estensione di questo bellezza del sottosuolo.
E quando si parla di bellezza e di anfratti non si può certo ignorare il fascino senza tempo della Grotta Azzurra di Capri, i cui meravigliosi giochi di luce, che rifrangono le più belle sfumature d’azzurro sulle pareti della cavità, ammaliarono anche l’imperatore romano Tiberio, che nell’isola campana passò buona parte della propria vita. Oggi la grotta è meta prediletta per i turisti da tutto il mondo che sono attratti dall’unicità di un luogo che conserva, intatto, il proprio fascino da millenni.
Altra destinazione obbligata per gli amanti delle escursioni sotterranee è la grotta di Pertosa-Auletta, in provincia di Salerno. Unico sito speleologico europeo dove si può attraversare su apposite zattereun fiume sotterraneo. Qui, infatti, nasce e scorre il fiume sotterraneo Negro che diventano palcoscenico naturale per rievocazioni che riportano in vita le suggestioni narrate nell’Odissea e dei viaggi nell’Ade di Ulisse.