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Clima "pazzo": allarme per la frutta italiana

Caldo africano, siccità e poi violenti acquazzoni: il clima "pazzo" degli ultimi mesi ha messo in difficoltà gli agricoltori italiani

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Il 2021 si è rivelato un anno drammatico per le colture: per quanto riguarda la frutta, si è verificato un vero e proprio crollo nei raccolti, con la perdita di oltre il 27% della produzione nazionale. Colpa del clima “pazzo”, che ha messo in ginocchio gli agricoltori.

Allarme per la frutta in Italia

Le condizioni climatiche degli ultimi mesi hanno danneggiato le colture in tutto il Paese, con una serie di eventi meteorologici che hanno compromesso pesantemente i raccolti. A dare l’allarme è la Coldiretti, con il suo report “2021, l’anno nero della frutta Made in Italy” presentato in occasione del Macfrut di Rimini, il grande salone della frutta e della verdura in Italia.

Ad aver messo a dura prova la produzione nazionale è stato un clima “pazzo”, caratterizzato in media da circa 6 eventi estremi al giorno. Dapprima un inverno troppo caldo, quindi una primavera segnata da basse temperature e da violente gelate. Infine, un’estate divisa tra caldo africano (con conseguente siccità) e temporali che hanno devastato le piantagioni.

Il risultato? Il raccolto di frutta in Italia è sceso ai minimi storici da inizio secolo, con una flessione di oltre il 27%. Molti produttori hanno visto andare in fumo il lavoro di un anno intero, e ciò si riflette naturalmente sui prezzi d’acquisto al supermercato.

Frutta Made in Italy, un patrimonio da proteggere

Nel nostro Paese, la produzione di frutta ha un grande rilievo: in tutto il territorio nazionale vengono raccolte ampie varietà come mele, pere, ciliegie e uva, ma anche kiwi, nocciole e castagne. Un vero e proprio patrimonio da preservare, rivela la Coldiretti, applicando misure di gestione del rischio.

“Sostenere l’adesione delle aziende agricole a questi strumenti è un’esigenza imprescindibile considerato che, ad oggi, meno del 20% della produzione lorda vendibile agricola nazionale risulta assicurata nonostante la maggiore frequenza ed intensità di eventi climatici estremi” – afferma Ettore Prandini, presidente della Coldiretti.

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