Castelluccio dice addio alla sua fioritura: è colpa della siccità
La fioritura di Castelluccio nel 2025 ha perso i suoi colori più intensi, spenta dalla siccità e da un caldo precoce che ha bruciato i campi in fiore
Ogni estate i campi di Castelluccio di Norcia si trasformano in un mosaico naturale di colori che attira turisti e fotografi da tutto il mondo; quest’anno, però, il celebre fenomeno della fioritura spontanea ha deluso le aspettative. Complice una siccità prolungata e temperature elevate, lo spettacolo è apparso solo in parte, con fiori radi e un paesaggio segnato dalla mancanza d’acqua.
Cosa sta succedendo alla fioritura di Castelluccio
Tra la fine di maggio e la metà di luglio, l’altopiano umbro è solito tingersi di una straordinaria varietà floreale: la fioritura di Castelluccio non segue un calendario fisso: l’avvio del fenomeno è determinato dalle condizioni climatiche, dalla tempistica delle semine e dall’alternarsi naturale delle specie. Papaveri, fiordalisi, narcisi e trifogli dipingono solitamente il Pian Grande, il Pian Perduto e il Piano di San Lorenzo, con fasi cromatiche diverse legate ai tempi di crescita.
I fiori crescono in simbiosi con le coltivazioni di lenticchia IGP, contribuendo ogni anno a disegnare un paesaggio mutevole. Alcune zone dell’altopiano, come quelle dei Mergani, ospitano esclusivamente fioriture spontanee, dove la mano dell’uomo non interviene. Qui, il contrasto tra le varietà floreali, i campi di grano e le aree a riposo crea uno scenario unico.
In questa inizio estate 2025, però, lo spettacolo si è interrotto: l’ondata di caldo anomalo che ha colpito il Centro Italia, unita all’assenza di precipitazioni e alla mancanza di rugiada notturna, ha compromesso lo sviluppo dei fiori. I turisti che percorrevano i sentieri attorno ai campi coltivati hanno trovato una pianura segnata da zolle secche, stoppie e vegetazione spenta, con sporadiche presenze di papaveri o fiordalisi; diversi visitatori hanno segnalato la scarsa presenza di fiori, notando un paesaggio insolito rispetto agli anni precedenti.
Come riportato su ‘La Repubblica’, Gianni Coccia, assessore ai Lavori Pubblici del comune di Norcia, ha dichiarato: “Abbiamo perso il 30 per cento del turismo legato alla fioritura, purtroppo. I fiori sono spuntati, come ogni anno, ma assai più radi e per il caldo estremo ogni varietà è durata pochissimo. L’arcobaleno naturale che ci ha resi famosi in tutto il mondo è stato soltanto parziale, un regalo per i fortunati che erano qui al momento giusto”.
C’è ancora speranza per i campi in fiore nonostante la siccità?
La stagione 2025 ha mostrato segni di esaurimento precoce della fioritura per via di un mese di giugno particolarmente secco e torrido. Già nel primo fine settimana di luglio, l’altopiano si presentava meno colorato del previsto, lasciando intuire che l’apice dello spettacolo era ormai passato.
Gli addetti ai lavori non escludono tuttavia la possibilità di un secondo ciclo. Infatti, come da tradizione, i circa 500 ettari coltivati ai piedi del Monte Vettore vengono seminati in tre momenti distinti, proprio per contenere i rischi legati agli eventi meteorologici, pratica che consente una fioritura scalare che, in condizioni favorevoli, può offrire una seconda o terza esplosione di colori.
Le abbondanti piogge cadute negli ultimi giorni, in particolare mercoledì e giovedì, hanno alimentato l’attesa per una nuova fase floreale tra il Pian Piccolo, il Pian Perduto e il Piano di San Lorenzo nell’Appennino Umbro-Marchigiano.
Diego Pignatelli, presidente della ‘Cooperativa lenticchia di Castelluccio’, ha precisato: “Sì, le coltivazioni sono salve e ci auguriamo in un buon raccolto a fine luglio. I fiori che creano quel meraviglioso spettacolo crescono accanto alle piantine di lenticchie. Non piantiamo nulla, non seminiamo alcuna specie: ogni anno infatti i colori cambiano, può capitare che ci siano più narcisi e meno margherite, più papaveri e meno fiordalisi. Anche per noi che siamo nati e cresciuti qui, è, anzi era, sempre una sorpresa”.
La fioritura, dunque, potrebbe non essere compromesso, anche se l’impatto turistico di quest’anno ha già lasciato il segno. Intanto molti aspettano con cautela gli effetti delle ultime piogge e confidano in un ritorno parziale dei colori nei prossimi giorni: la natura, anche in condizioni difficili, continua a riservare margini di imprevedibilità.