Il carro della sposa di Pompei ritorna in vita dopo 2mila anni
Il carro della sposa rinvenuto a Civita Giuliana, a nord dell'antica città di Pompei, è stato ricostruito: sarà in mostra da maggio a luglio a Roma
Il carro cerimoniale rinvenuto nel 2019 in una villa suburbana a Civita Giuliana, località situata a nord dell’antica città di Pompei, è tornato in vita dopo 2mila anni. Comunemente chiamato “carro della sposa“, il prezioso reperto sarà in mostra dal 4 maggio al 30 luglio 2023 al Museo Nazionale Romano.
La storia del carro della sposa di Pompei
Nel 2019, a Civita Giuliana, fu avviata una nuova attività di scavo in una villa suburbana già in parte indagata agli inizi del Novecento e tornata all’attenzione per alcuni scavi clandestini condotti da cosiddetti tombaroli.
Lo scavo portò a straordinarie scoperte, tra cui un grande carro cerimoniale a quattro ruote in ottimo stato di conservazione, provvisto di un lussuoso rivestimento in bronzo, decorazioni in argento, elementi in ferro e con raffigurazioni erotiche. Il carro fu ritrovato quasi integro nel porticato antistante alla stalla della villa.
La sua particolarità sta non solo nel già citato ottimo stato di conservazione, ma anche nella sua finalità: il carro, infatti, non era un carro da trasporto per i prodotti agricoli o per le attività della vita quotidiana (già attestati a Pompei e a Stabia), bensì un pilentum, cioè un veicolo utilizzato nel mondo romano dalle èlites in occasioni di cerimonie e, in particolare, per accompagnare la sposa nella nuova casa.
Oggi il carro di Pompei, distrutta dall’eruzione del 79 d.C., è stato ricostruito nelle sue parti mancanti, che lasciarono impronte nella cenere e che sono state recuperate grazie alla tecnica del calco. Il carro della sposa, così finalmente percepibile nelle sue reali forme e dimensioni, potrà essere ammirato in occasione della mostra intitolata “L’istante e l’eternità. Tra noi e gli Antichi“, che è in programma dal 4 maggio al 30 luglio 2023 al Museo Nazionale Romano a Roma.
Il commento di Sangiuliano, Osanna e Zuchtriegel
Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, in una nota diffusa dal Parco archeologico di Pompei, ha definito il carro della sposa “un’autentica perla che dimostra ancor più, ove ve ne fosse bisogno, l’unicità del nostro patrimonio”, oltre che un “reperto eccezionale” restituito ai cittadini e agli studiosi.
Il Direttore generale dei Musei Massimo Osanna, sotto la cui Direzione del Parco di Pompei sono state avviate tutte le attività e la firma del protocollo d’Intesa con la Procura, ha dichiarato: “La scoperta fu eccezionale per le informazioni che rivelava per la tipologia di veicoli di trasporto, di tipo cerimoniale, che non trovava confronti in Italia con simili reperti. Un carro simile era stato ritrovato anni fa in Grecia, nei luoghi dell’antica Tracia, in una tomba appartenuta a una famiglia di alto rango, ma lasciato in situ. Questa è la prima volta al mondo che un pilentum viene ricostruito e studiato”.
Secondo Gabriel Zuchtriegel, attuale Direttore del Parco archeologico di Pompei, dove recentemente è stata fatta una doppia scoperta, “il carro, oltre al suo valore scientifico, costituisce il simbolo di un processo virtuoso di legalità, tutela e valorizzazione non solo dei singoli reperti, ma di tutto il territorio vesuviano”. Lo stesso Zuchtriegel ha poi annunciato: “L’esposizione dei preziosi reperti è un punto di partenza verso l’obiettivo più ambizioso di rendere presto fruibile l’intera villa al pubblico”.