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Campi Flegrei, l'allarme di Tozzi sui rischi: "Peggio di Pompei"

Il geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi è tornato a parlare della situazione dei Campi Flegrei, dove la terra sta continuando a tremare

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Mario Tozzi è tornato a parlare della situazione dei Campi Flegrei, zona sismica dove la terra è tornata a tremare, causando paura e preoccupazione tra la popolazione.

Il geologo, primo ricercatore del Cnr e noto divulgatore scientifico è stato interpellato da ‘Il Messaggero’: al quotidiano romano ha rilasciato una lunga intervista, trattando diversi temi.

Campi Flegrei, Tozzi: “Eruzione potrebbe essere peggio di Pompei”

“Se esiste un reale pericolo eruzione ai Campi Flegrei? Sì, direi. Decisamente – ha spiegato Mario Tozzi – nel caso in cui si scateni un terremoto ai campi Flegrei, la situazione potrebbe essere anche peggiore di Pompei. Dipende da che tipo eruzione prendiamo come riferimento. Se prendiamo come riferimento un’eruzione di medio bassa intensità potrebbe somigliare a quella di Pompei, ma i Campi Flegrei sono stati in grado di fare eruzioni ben più devastanti e quindi in quel caso non basta il riferimento a Pompei, potrebbero essere molto più distruttive”.

E ancora: “Quel tipo di eruzione scatena delle nubi ardenti, più correttamente le dovremmo chiamare colate piroclastiche, cioè flussi di una specie di aerosol di polveri, ceneri, lapilli e vapore acqueo e quant’altro. A temperature elevatissime, 200, 300, 400 gradi che scendono lungo i pendii a velocità di 200/250 chilometri orari.

Si tratta di una specie di colata, però quasi impalpabile di ceneri roventi. Come un aerosol, appunto, che investe ogni cosa, brucia i polmoni di chi la respira. Non dobbiamo pensare a una colata di lava, sono eruzioni esplosive. Una nube ardente che scivola lungo i pendii in pochissimo tempo, raggiunge posti anche molto lontani. Significa distruzione totale”.

I rischi per gli abitanti e i terremoti in provincia di Foggia

Nella lunga intervista rilasciata a ‘Il Messaggero’, Tozzi ha parlato anche dei pericoli per la popolazione dei Campi Flegrei, partendo dalle abitazioni: “Lì ci sono due livelli di rischio. Uno è quello per il bradisismo, quindi un rischio sismico, ma che difficilmente supera la magnitudo 5. Però se si è costruito male e se non si è ristrutturato anche questi eventi possono provocare danni che normalmente non dovrebbero provocare”.

Sul piano di evacuazione in caso di eruzione, Tozzi ha dichiarato: “Si presuppone che almeno 72 ore di anticipo nel caso di un’eruzione catastrofica ce le dovremmo avere. Questo dipende dal piano di evacuazione, anzi dal piano di esodo. Se gli abitanti della zona sarebbero pronti a evacuare? Assolutamente no, in quella terra dovrebbe esserci una pianificazione continua, un dialogo con scienziati e ricercatori”.

In chiusura Tozzi ha parlato anche delle 14 scosse che nella notte tra venerdì 14 e sabato 15 marzo 2025 si sono verificate in provincia di Foggia, tra i comuni di Lesina e San Nicardo Garganico. Il geologo ha spazzato ogni dubbio legato alla possibile relazione tra gli eventi dei Campi Flegrei e quelli della Costa Garganica:

“Non ci può essere alcun tipo di relazione – ha spiegato Tozzi – si tratta di pura coincidenza. Si tratta di eventi diversi. C’è una differenza geografica e geologica, si tratta di zone completamente diverse. Quelli dei Campi Flegrei sono terremoti di natura vulcanica, quelli della Puglia sono terremoti di natura tettonica”.

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