I 5 borghi del Lazio da ripopolare con lo smart working
I 5 comuni del Lazio che l'associazione nazionale Comuni d'Italia e il comitato "Borghi più belli d'Italia" vogliono ripopolare con lo smart working
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Vitorchiano
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Tra i cinque comuni del Lazio dove andare a lavorare in smart working c'è Vitorchiano, già inserito nell'elenco dei 10 borghi d'Italia ideali per il distanziamento sociale. Situato in provincia di Viterbo, questo paese della Tuscia si trova ai piedi dei monti Cimini: il suo centro storico è famoso per le attività legate all'estrazione e alla lavorazione del peperino, una roccia magmatica costituita da frammenti di trachite o di tefrite che contiene leucite in varie percentuali.
Greccio
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Uno dei comuni del Lazio che riguarderebbero la proposta avanzata dall'associazione nazionale Comuni d'Italia e dal Comitato tecnico scientifico "Borghi più belli d'Italia" è Greggio: si tratta di un comune situato in provincia di Rieti, passato alla storia come la località dove San Francesco d'Assisi rappresenta il suo primo presepe nell'anno 1223.
Orvinio
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Un'altra delle perle del Lazio ideale per lavorare in smart working è Orvinio: pittoresco borgo della provincia di Rieti che conta meno di 400 abitanti. Il suo centro storico si erge su un colle attorno al Castello che appartiene al Casato dei Marchesi Malvezzi Campeggi.
Bassano in Teverina
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L'associazione Comuni d'Italia punta a favorire il ripopolamento anche di Bassano in Teverina, borgo di circa 1.200 abitanti della provincia di Viterbo, posizionato al confine tra il Lazio e l'Umbria. Nel suo territorio si trova il lago di Vladimonio, conosciuto anche come il "Laghetto" descritto da Plinio il Giovane.
Civita Bagnoregio
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Tra i borghi da salvaguardare favorendo l'impiego di lavoratori in smart working non poteva mancare Civita di Bagnoregio che nei mesi scorsi si è candidata come nuovo Patrimonio UNESCO. Conosciuta come "la città che muore", Civita si trova nella valle dei Calanchi in provincia di Viterbo e rappresenta un'attrazione ideale per il turismo mordi e fuggi.
L’associazione nazionale Comuni d’Italia e il Comitato tecnico scientifico “Borghi più belli d’Italia” ha presentato una proposta di legge per ripopolare alcuni borghi medievali del Lazio attraverso lo smart working.
Alle varie amministrazioni comunali si chiedono incentivi e agevolazioni alle imprese per consentire ai propri dipendenti, su base volontaria, di vivere nei borghi laziali intorno a Roma e ai capoluoghi della regione, consentendo loro di lavorare da casa. L’obiettivo è quello di combattere lo spopolamento dei borghi, un problema che ormai da anni riguarda località considerate un vero e proprio patrimonio architettonico, storico e ambientale. Ecco una gallery con le cinque perle del Lazio dove andare a lavorare in smart working.