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A Basiglio spuntano le cozze giganti: cosa sono e rischi

Centinaia di cozze giganti sono state ritrovate morte a Basiglio: cosa sono e perché è importante salvarle per tutelare l'ambiente

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Le cozze XXL hanno fatto il giro del web: tramite social non si parla d’altro; sono state centinaia le cozze giganti trovate a Basiglio. Un posto insolito per trovarle? Forse ma in realtà si tratta di prodotti non commestibili ma necessari per l’equilibrio della flora e della fauna. La scoperta è stata accompagnata dal ritrovamento di molti molluschi morti: i tantissimi esemplari rivenuti hanno purtroppo perso la vita a causa delle asciutte.

Le cozze giganti di Basiglio

A Basiglio, comune non troppo distante da Milano, sono state trovate centinaia di cozze giganti. La dimensione supera dalle quattro alle sei volte quelle di mare. assolutamente non commestibili, sono importanti come filtro naturale per l’inquinamento. Il loro scopo è quello di proteggere l’ambiente dall’inquinamento, tutelando quindi flora e fauna acquatica locale. Confuse con delle vongole giganti, in realtà sono una specie autoctona che riesce a superare i 20 centimetri di diametro: conosciute con il nome scientifico di anodonta cygnea si differenziano da quelle di mare proprio per non essere commestibili. In natura sono considerate veri e propri “depuratori naturali” in grado di filtrare e purificare l’acqua.

Gli ambientalisti in campo per salvare le cozze giganti

A scendere in prima linea ci hanno pensato gli ambientalisti che dopo aver segnalato la moria di oltre centinaia di esemplari hanno cercato di salvare quelle ancora vivi; in una intervista a Il Giorno la sentinella dell’Associazione Parco Sud  Tony Bruson ha dichiarato: “Le abbiamo trovate in una sorgiva in territorio di Basiglio e hanno almeno venti anni di vita. La siccità e le asciutte provocano non solo morie di pesci, ma anche di molluschi che hanno una funzione importante per l’ecosistema della zona. Un danno per l’ambiente. Abbiamo salvato quelle ancora vive portandole in un’altra sorgiva piena d’acqua ma sono molte quelle trovate morte.”

Alla scoperta dell’anodonta cygnea

Il nome scientifico di queste cozze giganti di acqua dolce è anodonta cygnea. Gli esemplari trovati morti sembrerebbero avere oltre venti anni di vita e incarnano una specie non commestibile ma decisamente importante per l’equilibrio del territorio. La specie che abita solo le acque dolci presenta una conchiglia allungata e ovale; proprio questo dettaglio insieme al loro colore ha portato molti a definirle erroneamente “vongole”. Le dimensioni possono variare ma possono raggiungere i 20 cm, superando di circa quattro volte le cozze d’acqua salata. La conchiglia, oltre ad essere ovale ed allungata presenta una bombatura e colori come il giallo bruno, anche se talvolta può virare verso sfumature più scure.

La presenza di questi esemplari è piuttosto comune nei laghi e nei fiumi di acqua dolce, si trovano solitamente abbastanza in profondità e quando in salute sono capaci di filtrare fino a 40 litri d’acqua all’ora. Oltre a Basiglio, dove sono state rinvenute purtroppo morte, la distribuzione italiana di questi molluschi riguarda tra le altre zone il Lago Maggiore, il Trasimeno, la zona del lago di Lecco e in modo particolare a Colico, il lago del Salto a Rieti, il lago di Endine vicino a Bergamo, nel Tevere a Roma e nell’Arno a Firenze.

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