Autovelox da record in Italia: l'appello del Codacons. Dove sono
In Italia ci sono oltre 11mila apparecchi per il rilevamento della velocità, il 10% di quelli installati nel mondo: il Codacons lancia un appello
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Rispettare i limiti di velocità in strada è importantissimo, per non mettere a repentaglio la propria (e l’altrui) incolumità. Grazie all’uso di apparecchi per il rilevamento automatico delle infrazioni, è oggi possibile tenere sotto controllo ciò che accade nelle principali arterie italiane. Per i comuni, questo è anche un modo per fare cassa: gli autovelox permettono di cogliere in flagrante chi supera i limiti di velocità e comminare così un maggior numero di multe. Ma un’analisi del Codacons ha evidenziato che il numero di apparecchi presenti in Italia è davvero alto. Scopriamo qualcosa in più.
Gli autovelox nel mondo e in Europa
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Secondo i dati raccolti da Scbd.info, piattaforma specializzata che registra gli apparecchi di rilevazione automatica delle infrazioni stradali, nel mondo sono installati ben 111.451 tra autovelox, tutor e semafori intelligenti. Di questi, oltre 65mila sono presenti nella sola Europa.
Il record italiano
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Il nostro Paese tocca quello che è un vero e proprio record, almeno a livello continentale: in Italia sono infatti attivi ben 11.171 apparecchi, pari a circa il 10% del totale di quelli presenti in tutto il mondo e al 17% di quelli installati in Europa.
I Paesi che fanno peggio
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Certo, c'è chi fa peggio: sono però solo due Paesi quelli che hanno un numero maggiore di autovelox. In particolare, parliamo di Russia e Brasile (rispettivamente oltre 18mila e oltre 17mila apparecchi attivi), che però hanno un territorio decisamente molto più vasto rispetto al nostro.
Gli Stati Uniti
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Persino gli Stati Uniti hanno un numero più basso di apparecchi per il rilevamento automatico della velocità: ce ne sono quasi 8mila, ovvero molti meno rispetto a quelli installati in Italia.
La classifica europea
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Per quanto riguarda l'Europa, il nostro Paese batte decisamente ogni record: il secondo posto per numero di autovelox va alla Gran Bretagna, che tuttavia ne ha "solo" 7.700. A seguire troviamo la Germania (4.690), la Francia (3.745), il Belgio (3.179), la Svezia (2.466) e la Spagna (2.268).
Gli incassi delle multe
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Gli italiani sono dunque così indisciplinati al volante, da aver bisogno di un controllo così serrato? Di certo, le multe negli ultimi anni sono letteralmente fioccate. Basti pensare che, nel 2023, i comuni hanno incassato in totale oltre 1,5 miliardi di euro - cifra in crescita del 23,7% rispetto al 2019.
Il caso dei piccoli comuni
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Secondo l'analisi del Codacons, a guadagnarne maggiormente sono i piccoli comuni, dove si ricorre più spesso all'autovelox. Le loro casse si sono rimpinguate enormemente nell'ultimo anno, tanto che le entrate legate alle multe stradali sono aumentate di oltre il 50% rispetto al 2019.
La mancata regolamentazione
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Naturalmente, è importante rispettare i limiti di velocità e, nel caso di trasgressione, essere severamente multati. Ma il Codacons chiede che anche il Governo faccia la sua parte, attuando una regolamentazione che è ad oggi assente. In particolare per quanto riguarda la legge 120/2010 che ha riformato il Codice della Strada, e che prevede l'emanazione di un decreto per definire "le modalità di collocazione e uso dei dispositivi o mezzi tecnici di controllo, finalizzati al rilevamento a distanza delle violazioni delle norme di comportamento".
L’appello del Codacons
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"Comuni ed enti locali, i cui bilanci beneficiano enormemente dei proventi delle sanzioni stradali, hanno fatto di tutto per ritardare l’emanazione del provvedimento" - ha affermato Carlo Rienzi, presidente del Codacons - "in modo da avere carta bianca sulla collocazione degli autovelox sul territorio".
Le parole di Carlo Rienzi
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"È una vergogna nazionale che ha portato alla disastrosa situazione odierna e che, se non sarà sanata, spingerà il Codacons ad avviare una class action contro lo Stato Italiano per l’inottemperanza alle disposizioni del Parlamento" - ha concluso Rienzi.