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Attenti a quei 4 pesci, scatta l'allarme alieni nei mari italiani

Riparte la campagna 'Attenti a quei4' di Ispra e Cnr-Irbim per mettere in guardia la popolazione sulla presenza di quattro specie nei mari italiani

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Riparte la campagna di allerta di Ispra e Cnr-Irbim intitolata ‘Attenti a quei4‘ che mette la popolazione in guardia dalla presenza di quattro specie invasive nei mari italiani.

Scatta l’allerta nei mari italiani per la presenza di quattro pesci

L’iniziativa, in collaborazione con il progetto AlienFish, è nata per informare la cittadinanza sulla presenza nei mari del pesce scorpione e di altre tre specie tropicali potenzialmente pericolose, come il pesce palla maculato, il pesce coniglio scuro e il pesce coniglio striato. Al tempo stesso viene lanciato un appello a pescatori, subacquei e chiunque abbia osservato o catturato queste specie, chiedendo di segnalarle.

L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e l’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche di Ancona (Cnr-Irbim) forniscono sul web “indicazioni utili per riconoscerle, prevenire spiacevoli incidenti e contribuire al monitoraggio della loro diffusione e invitando a documentare con foto o video la specie, e inviare la propria osservazione”.

Sulla locandina del progetto si legge: “Il pesce palla maculato si distingue facilmente da altri pesci palla per la presenza di una banda argentea sui fianchi e macchie scure sul dorso; è altamente tossico al consumo, anche dopo la cottura. Maneggiare con cautela, morso pericoloso”.

Riguardo al pesce leone, invece, è stato spiegato che è conosciuto anche come pesce scorpione ed è una tra “le specie più invasive al mondo. Attenzione alle spine, queste possono causare punture molto dolorose anche dopo la morte dell’animale. Simile a uno scrofano, le sue carni sono molto buone da mangiare”.

Sul pesce coniglio scuro e il pesce coniglio striato si legge che “sono specie erbivore particolarmente invasive, sono entrambe commestibili ma bisogna fare attenzione alle spine. Queste possono causare punture dolorose”.

Le specie più segnalate

Ernesto Azzurro, ricercatore del Cnr-Irbim che ha coordinato lo studio, ha spiegato che il Mar Ionio e le zone meridionali del Mar Adriatico sono tra le zone più vulnerabili al pesce scorpione che seppur commestibile, ha spine che possono causare punture molto dolorose anche dopo 48 ore dalla morte dell’animale.

Il pesce scorpione, inoltre, risulta la specie più segnalata: stando ai dati di uno studio firmato Cnr-Irbim e Ispra, pubblicato su ‘Mediterranean Marine Science’, sono 1.840 le segnalazioni di questo esemplare aggiornate al mese di marzo del 2025. La presenza in Italia del pesce scorpione è documentata a partire dal 2016, con una crescita continua soprattutto nel Mar Ionio, una delle aree più esposte secondo le proiezioni climatiche.

Le segnalazioni in Italia del pesce scorpione sono diventate sempre più numerose: nell’estate del 2024 un esemplare è stato pescato nel mare di Gallipoli, in Salento, suscitando sia curiosità che preoccupazione tra pescatori ed esperti. Gli avvistamenti si sono intensificati grazie anche all’innalzamento delle temperature delle acque e alla loro maggiore salinità.

Dell’iniziativa intitolata ‘Attenti a quei4’ ha parlato così Manuela Falautano, ricercatrice Ispra nonché coordinatrice del progetto: “La campagna nasce dalla necessità di potenziare il coinvolgimento degli operatori del mare – si legge su ‘GreenMe’ – e promuovere una comunicazione chiara sulle specie potenzialmente pericolose per la salute umana, senza creare allarmismi”.

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