Villa del Balbianello, il luogo del cuore FAI amato da Chiara Ferragni
Il luogo del cuore FAI scelto da Chiara Ferragni per il weekend di Pasqua è una villa del Settecento sulle sponde orientali del Lago di Como, ricca di storia e affascinanti cimeli
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La villa del Settecento
La Villa del Balbianello è tra le ville storiche più belle sul Lago di Como. Sorge sulla Punta del Dosso di Lavedo, nel comune di Tremezzina, in provincia di Como. Dove prima esistevano un piccolo oratorio e un convento dedicato a San Giovanni, il cardinale Durini fece costruire nel 1787 una grande villa su sei piani, che conserva i due campanili del preesistente monastero francescano.
Amata da Hollywood
Il complesso architettonico comprende due edifici residenziali, una chiesa e un porticciolo: una ripida scala a picco sul Lago di Como conduce a un grande terrazzo panoramico immerso nel verde. La Villa del Balbianello, che è uno dei luoghi FAI più visitati in Italia, è stata scelta come set per importanti produzioni hollywoodiane: qui sono state girate alcune scene di Star Wars - Episodio 2, Un mese al lago di John Irvin e Casino Royale.
L’eredità dell’esploratore
Il FAI si occupa di mantenere la villa nelle condizioni in cui la lasciò l’ultimo proprietario dell’edificio, l’esploratore Guido Monzino: erede di una ricca famiglia lombarda, Monzino voleva fare della villa un polo di interesse nazionale nelle ricerche geografiche. Monzino, che fu nella prima spedizione italiana a salire sull’Everest nel 1973, arredò l’edificio con oggetti e cimeli provenienti dalle sue spedizioni in tutto il mondo.
Preziosi cimeli
All’interno della Villa del Balbianello sono conservate antiche mappe, libri, oggetti di arte antica, carte geografiche e strumenti di viaggio: tutto è rimasto come nella volontà dell’esploratore Guido Monzino. La biblioteca conserva oltre 400 volumi dedicati alle spedizioni alpinistiche e polari, una delle collezioni più complete e preziose al mondo sull’argomento. Si trovano all’interno della villa inoltre sculture, terrecotte cinesi, statuette eschimesi, arazzi fiamminghi e una gran varietà di arredi europei del Seicento e del Settecento.
Ordine e gusto
Monzino fece della Villa, si legge nella descrizione del FAI, “il rifugio dove conservare con ordine e gusto i ricordi di una vita avventurosa”. Al piano superiore della villa sono esposti nell’affascinante Museo delle Spedizioni ricordi e cimeli dalle più importanti spedizioni di Monzino, tra cui una delle slitte con cui nel 1971 raggiunse il Polo Nord.
Un giardino originale
Lo spazio a disposizione intorno alla Villa del Balbianello non era abbastanza per organizzare un giardino all’italiana, né adatto per un giardino all’inglese, così il cardinale Durini organizzò un giardino originale, tutto votato alla funzione del lago. I grandi platani potati a candelabro sono alternati a statue e glicini lungo i viali, e non nascondono mai il lago alla vista.
La vista sul Lago di Como
Appena sopra la casa, il cardinal Durini fece edificare una Loggia da cui si gode di una generosa vista sul Lago di Como, che abbraccia la Tremezzina e l’isola Comacina. La Loggia di Balbianello è composta da due soli ambienti simmetrici che si sviluppano da un elegante loggiato centrale: la stanza della musica, poi divenuta la sala del cartografo di Monzino, e la preziosa biblioteca.
La Loggia degli intellettuali
Nella sala della musica il cardinale Durini riuniva attorno a sé artisti e letterati, tra i quali Giuseppe Parini. Altri importanti intellettuali italiani vennero ospitati nella Loggia della Villa del Balbianello dal successivo proprietario, Giuseppe Arconati Visconti, che ospitò nel suo salotto tra gli altri Giovanni Berchet e Alessandro Manzoni.
Una storia affascinante
Quando nel 1974 divenne la casa di Guido Monzino, la Villa del Balbianello acquisì un carattere diverso: l’esploratore lombardo puntava a rendere la villa un punto d’interesse nazionale per le ricerche geografiche e le spedizioni, da qui la nutrita biblioteca e l’importante collezione di cimeli conservati nelle stanze della villa.
Le visite del FAI
Alla sua morte, nel 1988, Guido Monzino lasciò la Villa del Balbianello al FAI, Fondo per l'Ambiente Italiano, che da allora gestisce la struttura e le ricchezze in essa conservate secondo le volontà dell’esploratore. Da allora è uno dei “luoghi del cuore” FAI tra i più amati in Italia.
Chiara Ferragni ha scelto la Villa del Balbianello per il weekend lungo di Pasqua: la grande villa di proprietà del FAI sorge sulla punta della penisola di Lavedo, sulla sponda occidentale del lago di Como.
Lo specchio d’acqua lariano è uno dei luoghi più amati dalla coppia Ferragni-Fedez, tanto che da tempo si vocifera che i due siano intenzionati ad acquistare una grande villa sulle sponde del lago.
La Villa del Balbianello fu fatta costruire nel 1787 dal cardinale Angelo Maria Durini – già proprietario di una più grande abitazione nota come Villa del Balbiano – sull’impianto di un monastero francescano preesistente, di cui la villa conserva i campanili.
Qui, nelle sale della Loggia fatta edificare sul punto più alto della proprietà, Durini, che era anche un importante mecenate, era solito ospitare simposi ed incontri di intellettuali: tra i suoi anche Giuseppe Parini, che al cardinale dedicò un’Ode.
La proprietà passò poi a Giuseppe Arconati Visconti: in quegli anni la Villa del Balbianello fu visitata tra gli altri da Giovanni Berchet e Alessandro Manzoni, e interessata da importanti migliorie al giardino e alla Loggia.
A donare la grande villa al Fondo Ambiente Italiano fu l’ultimo proprietario, l’alpinista ed esploratore Guido Monzino, cui si devono gli arredi e i tantissimi cimeli oggi conservati nella casa museo del FAI.