Terremoto Campi Flegrei: cosa sta succedendo alle barche in mare
Campi Flegrei, a causa dei terremoti si sono verificati dei disagi alle imbarcazioni della zona commerciale del porto di Pozzuoli: cosa succede
Il bradisismo nei Campi Flegrei è un fenomeno che continua a provocare disagi in tutta la zona, anche al porto commerciale di Pozzuoli, dove l’innalzamento del suolo e delle banchine, ha creato diversi problemi ai traghetti che collegano la terra ferma con le isole.
Cosa succede alle barche dei Campi Flegrei
Le navi, utilizzate per far sbarcare auto, tir e passeggeri, devono ricorrere ad alcuni escamotage per continuare a svolgere le proprie funzioni, provando a prevenire i conseguenti rallentamenti alle operazioni e i potenziali rischi per la sicurezza.
In programma nei prossimi giorni ci sarebbe una pianificazione dei lavori che consisterebbero in una specie di mini-dragaggio del porto e lo spostamento in altre aree di banchi di sabbia.
Il problema delle imbarcazioni ai Campi Flegrei è noto già da diversi mesi: la Guardia Costiera è in dialogo con la Regione Campania per definire le modalità di intervento e arrivare a un livellamento, considerato indispensabile al fine di semplificare le manovre di attracco dei traghetti.
A pochi metri dal porto commerciale di Pozzuoli, c’è un altro luogo diventato iconico del bradisismo flegreo: la darsena su cui affaccia Rione Terra, una delle cartoline più celebri di Pozzuoli che si è trasformata in uno scenario desolante, con barche abbandonate sulla spiaggia. In quella zona il sollevamento del suolo è evidente e il fondale appare ormai emerso fuori dall’acqua.
Bradisismo in Campania: la situazione
Al netto dello scenario delle barche abbandonate su quello che resta della spiaggia nella zona di Pozzuoli, continua a tremare la terra ai Campi Flegrei: i cittadini devono continuare a fare i conti con le scosse anche nelle settimane più calde del mese di luglio.
A Fuorigrotta, nella sede provvisoria dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, gli scienziati stanno continuando ad andare avanti con le proprie attività, anche e soprattutto alla luce delle ultime scosse. Il direttore dell’Osservatorio Vesuviano Mauro Di Vito, in merito agli ultimi eventi, ha dichiarato:
“Si tratta di eventi attesi che rientrano nella dinamica della crisi bradisismica in corso, con il suolo che continua a sollevarsi di due centimetri al mese – si legge su ‘Repubblica’ – assistiamo a una sismicità in linea con quelle dei mesi scorsi, né ci aveva illuso una fase di relativa tranquillità, visto che il sollevamento del suolo, motivo per cui registriamo i terremoti, prosegue allo stesso tasso e anche l’emissione di gas dal sottosuolo è elevata, in alcuni punti fino a cinquemila tonnellate al giorno”.
Le notizie legate all’attività sismica e ai problemi delle imbarcazioni arrivano a pochi giorni di distanza dalla scoperta di preziosi reperti a Bacoli: nell’area archeologica situata a due passi da Miseno ci cono stati alcuni ritrovamenti d’epoca romana, riemersi dal mare a causa delle scosse di terremoto nei Campi Flegrei.
L’autore della scoperta è stato uno studente di archeologia presso l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale che si trovava in zona perché intento a effettuare delle ricerche connesse al suo percorso di studi: il ragazzo si è imbattuto nei resti di antiche colonne romane, di cui rimangono capitelli arrivati fino ai giorni nostri in ottimo stato di conservazione.