I luoghi più insoliti e meno conosciuti da visitare a Roma
Per una visita particolare si possono evitare gli itinerari tradizionali: ecco i luoghi più insoliti e meno conosciuti della Capitale
In Italia sono tanti i luoghi insoliti e poco conosciuti: per pianificare una vacanza davvero originale si può decidere di farne i punti cardine del proprio itinerario turistico. Per esempio, a Roma, ci sono diversi luoghi insoliti e poco conosciuti la cui storia è caratterizzata da aneddoti particolari.
Cominciamo da fontana Zuppiera, più conosciuta come la fontana con il coperchio: si tratta di un monumento veramente particolare e che deve il suo soprannome ironico proprio all’opercolo di marmo fatto erigere per preservare la fontana dall’incuria dei romani. Infatti il monumento sorgeva in origine a Campo de’ Fiori e i commercianti, che nei giorni di mercato vi vendevano pesce, frutta e verdura erano soliti lavare nella fontana la loro merce.
Per questo motivo papa Gregorio XV decise di porre fine a questo comportamento oltraggioso coprendo la fontana con un coperchio. Tuttavia il sarcasmo e le continue canzonature alla fine contribuirono alla decisione di far rimuovere la zuppiera e di spostarla in Corso Vittorio Emanuele sotto il livello stradale.
Un’altra fontana da inserire tra i luoghi più insoliti a Roma è quella in Viale Trinità dei Monti che ha al centro una palla di cannone: secondo la leggenda popolare la regina Cristina di Svezia, che risiedeva a Roma dopo aver abdicato, una mattina decise di andare a caccia per combattere la noia.
Per avere qualche compagno di pari rango, presentò un immediato e insolito invito a partecipare alla caccia facendo sparare da Castel Sant’Angelo un colpo di cannone verso Villa dei Medici: la palla colpì il portale di bronzo (che rimase ammaccato) svegliando il nobile che, per niente offeso, ordinò di recuperare la palla di cannone e di inserirla al centro della fontana davanti alla propria residenza.
Tra i luoghi insoliti da visitare c’è anche la Galleria Spada, un palazzo nobiliare seicentesco che fu realizzato senza riuscire a costruirvi un giardino barocco, elemento essenziale per le residenze dell’epoca.
Per rendere questa dimora di rappresentanza accogliente e fuori dal comune, il proprietario Bernardino Spada commissionò allora al famoso architetto e scultore Francesco Borromini una galleria in cui fossero protagoniste le illusioni ottiche di dilatazione spaziale. L’architetto realizzò quindi la Galleria Spada, corridoio chiuso posto tra due colonnati che sembra avere una lunghezza di 20 metri ma che in realtà misura solo 8 metri e mezzo.
Ciò è stato reso possibile perché l’artista progettò la galleria a forma di cannocchiale con i piani attraverso cui si sviluppa che convergono verso un punto di fuga unico: di conseguenza il pavimento sale e il soffitto scende. A rendere ancora più perfetta l’illusione ottica è la statua di Marte posta in tempi successivi al termine della galleria: all’occhio appare gigante, ma la sua altezza è in realtà di soli 80 centimetri.
Un luogo che non si può tralasciare di visitare è la Porta Magica, porta d’accesso all’antica Villa Palombara ormai distrutta e unico elemento della struttura rimasto intatto. Ora si trova all’interno di Piazza Vittorio, proprio nel giardino al suo centro, a cui dona un’atmosfera suggestiva ed esoterica.
Non si tratta di un semplice monumento, ma racchiude al suo interno un significato preciso legato alla scienza alchemica, il cui scopo era la trasformazione dei metalli vili in oro. Per questo viene detta Porta Alchemica. Villa Palombara era un complesso molto articolato fatto erigere alla metà dei Seicento dal marchese Palombara. Famoso alchimista, il marchese ospitava spesso nella sua residenza studiosi e cabalisti alla ricerca della leggendaria pietra filosofale.
Secondo la leggenda popolare, un giorno un pellegrino si presentò a villa Palombara e chiese al marchese di potersi riposare nel suo giardino prima di continuare il suo pellegrinaggio. Qui l’uomo iniziò a raccogliere e a mischiare alcune erbe e infine scomparve nel nulla semplicemente attraversando la porta. Le uniche tracce del suo passaggio furono della polvere d’oro e un foglio con iscrizioni incomprensibili.
Né il marchese né gli altri alchimisti della sua corte riuscirono a decifrare il messaggio, così il nobile decise di farlo incidere su tutte le porte della villa nella speranza che in futuro qualcuno potesse riuscirvi. Ecco perché la porta non solo è affiancata da due statue del dio egizio Bes, ma è ricoperta di simboli ed è detta magica.
L’iscrizione sugli architravi è in latino e riporta “Centrum in trigono centri; Quando in tua domo nigri corvi parturient albas columbas tunc vocaberis sapiens; Qui scit comburere aqua et lavare igne facit de terra caelum et de caelo terram preziosam”.
La traduzione in italiano è “Il centro è nel triangolo del centro; Quando nella tua dimora i neri corvi genereranno bianche colombe sarai chiamato saggio; Colui che saprà bruciare con l’acqua e lavare con il fuoco trasformerà la terra in cielo e il cielo in terra preziosa”.
Infine nella Chiesa di Santa Maria in Vallicella non si può mancare di ammirare la miracolosa immagine della Vergine con cornice motorizzata realizzata da Rubens per proteggere l’icona dagli effetti del tempo e per muovere il dipinto in alto e in basso.