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Tra i siti culturali europei più a rischio c'è una perla italiana

Nella lista dei siti culturali europei maggiormente a rischio ce n'è uno in Italia: si tratta del Giardino Giusti, che si trova nella città di Verona

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Il Giardino Giusti di Verona è uno dei 7 siti culturali europei maggiormente a rischio, a causa delle minacce provenienti da cause naturali, legate all’uomo o al cambiamento climatico. La nuova lista annuale è stata stilata da Nostra Europa (fondazione pan-europea che si occupa della promozione e della salvaguardia del patrimonio culturale in Unione Europea), in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti (Bei) e con il sostegno del programma Ue Europa Creativa.

Perché il Giardino Giusti è a rischio

Il Giardino Giusti di Verona è stato colpito lo scorso anno da 3 diversi violenti temporali, che ne hanno danneggiato in maniera grave la struttura risalente al 1570.

La lista dei siti culturali europei più a rischio include, oltre al Giardino Giusti, il complesso cimiteriale di Mirogoj in Croazia, 5 isole dell’Egeo meridionale in Grecia, il monastero di Decani in Kosovo, l’ufficio postale centrale di Skopje in Macedonia del Nord, la ferrovia dell’Achensee in Austria e la cappella con annesso eremo San Juan di Socueva in Spagna.

Alla scoperta del Giardino Giusti a Verona

Il Giardino Giusti di Verona è un esempio di giardino rinascimentale toscano. Alla fine del 1300, la famiglia Giusti si trasferì dalla Toscana in Veneto con l’obiettivo di dare un impulso all’industria della tintura della lana. Nel 1406 Provolo Giusti acquistò un’area contigua all’antica via Postumia e proprio lì, per due secoli, la famiglia Giusti utilizzò gli spazi dell’attuale giardino come insediamento produttivo. Nel corso del XVI secolo, poi, l’area fu convertita in un palazzo di rappresentanza e completata da un giardino formale con bossi, cipressi, fontane e grotte. Il principale artefice fu Agostino Giusti.

L’attuale palazzo nacque dall’accorpamento di diversi piccoli fabbricati utilizzati per l’attività laniera, con 2 corpi distinti da una lunga facciata sulla via e un ampio salone di rappresentanza. Nell’atrio d’ingresso spicca un portico a 6 arcate aperte sul cortile d’onore. Oltre il cancello è possibile intravedere il lungo viale di cipressi che conduce alla grotta e il mascherone scolpito nella rupe.

Con la diffusione in Europa del Grand Tour, il Giardino Giusti divenne una tappa fondamentale per tutti i grandi viaggiatori di passaggio per Verona, come Cosimo III, Charles de Brosses, Mozart, Goethe, Addison, Evelvyn, Ruskin, l’Imperatore Giuseppe II, il Re Carlo Felice di Sardegna e lo Zar Alessandro di Russia.

Ancora oggi, il Giardino Giusti presenta tutti gli elementi di moda nei giardini del Cinquecento, dai vasi con agrumi alle statue mitologiche, passando per le fontane, la cedraia, le grotte, i mascheroni, i reperti romani e i padiglioni per ammirare il panorama.

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