Caso scontrino a Sirmione, la polemica su gelato e pranzo
Caso scontrino a Sirmione: la polemica per i prezzi di gelato e pranzo nella splendida località lombarda situata sulle rive del lago di Garda
Sirmione è una delle località più gettonate d’Italia: affacciata sul lago di Garda, offre un panorama spettacolare in un luogo magico. Come succede a tante mete turistiche, tuttavia, può accadere di dover fare i conti con prezzi che in alcune occasioni risultino superiori alle aspettative.
Sirmione, la polemica sui prezzi di gelato e pranzo
Sull’edizione online del ‘Corriere della Sera’ è stato pubblicato un articolo che parla dei prezzi di Sirmione, a partire dai gelati: un cono può arrivare a costare anche 8 euro, non esattamente a buon mercato.
E per quanto riguarda il pranzo, la situazione non migliora: sempre stando al pezzo del quotidiano, per un pasto completo si arrivano a spendere fino a 75 euro a persona. Nell’articolo sono stati poi segnalati i prezzi di altre attività, come i 90 euro per un massaggio sul lettino di una spa.
Si scende, invece, per un giro in barca: con 10 euro è possibile ammirare da vicino la spiaggia Giamaica, le Grotte di Catullo e il Castello Scaligero, con il capitano a fare da guida. E per chi vuole approfittare per prendere un po’di sole, una giornata di abbronzatura a bordo lago costa 12 euro, quasi il doppio invece per un giro in canoa della durata di un’ora.
I prezzi per le attività turistiche sono abbastanza in linea con quelli di altre località italiane. Dal punto di vista del ristoro, il discorso è simile: da che mondo è mondo, nelle zone dove brulicano i turisti, i prezzi sono sempre più alti.
Oltre all’esclusività del luogo, in molte occasioni a incidere sui costi sono anche le spese che gravano sui proprietari dei vari locali. A volte, poi, i prezzi possono variare a seconda dei giorni della settimana, con un picco nei weekend.
I casi scontrino più recenti in Italia
Di casi scontrino in Italia, negli ultimi anni, ce ne sono stati diversi: uno dei più recenti risale al mese di gennaio del 2025, quando a Roma, in un bar situato nel Centro Storico, una colazione per due persone è costata 86 euro.
Bisogna specificare che la colazione non è stata di quelle classiche con cornetto e cappuccino, per intenderci: i clienti hanno ordinato e consumato un panino con la bresaola, una pizzetta con la mozzarella, un croissant salato, due bottigliette d’acqua da mezzo litro e due caffè. Il conto, comunque, resta salato.
A ottobre del 2024, invece, un altro caso scontrino ha riguardato Firenze, dove il conto di un ristorante è stato di 101 per due risotti e un’acqua. Le voci sono state le seguenti: 90 euro per le portate, 3 euro per l’acqua e 8 euro per i due coperti.
Già, i coperti: altra questione spinosa. Nell’agosto del 2024 aveva fatto scalpore la notizia dei 15 euro di coperti chiesti da un ristorante sul lago di Como per cenare in prima fila con vista privilegiata sullo specchio d’acqua lombardo.
Quella del coperto è un’abitudine tutta italiana: si trova difficilmente all’estero, dove a differenza del nostro Paese, è molto più importante la mancia. Esistono delle differenze precise tra mancia e coperto: la mancia è volontaria e non tracciabile a livello fiscale, mentre il coperto è una vera e propria tassa che i locali inseriscono come costo del servizio e devono indicare sullo scontrino.