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Calabria, scoperti nuovi vulcani sottomarini nel Tirreno

Finora sconosciuto, il complesso vulcanico si sarebbe formato negli ultimi 780 mila anni a 15 km dalla costa

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Si trova a soli 15 km dalla costa tirrenica calabrese uno dei più grandi complessi vulcanici sottomarini, finora sconosciuto, scoperto dai ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

Suddiviso in due macro-aree, si sarebbe sviluppato dalla fusione di materiale proveniente dal mantello lungo e, in particolare, da una profonda frattura della crosta terrestre.

Selezionata come “research spotlight” del mese di settembre della rivista “EOS – Earth & Space Science News”, la ricerca è apparsa sulla prestigiosa rivista “Tectonics” dell’AGU, l’organizzazione non profit di geofisici composta da oltre 62 mila membri provenienti da 144 paesi.

Grazie all’utilizzo di diverse tecniche geofisiche, tra cui la batimetria sonar multibeam, la sismica a riflessione, le anomalie magnetiche e la tomografia sismica, è venuto alla luce che l’enorme complesso vulcanico sottomarino si sarebbe formato negli ultimi 780 mila anni.

Costituito dai vulcani Diamante, Enotrio e Ovidio, presenterebbe un’ampia area caratterizzata da numerosi corpi magmatici solidificati a diverse profondità che risalgono fino al fondale marino, formando edifici vulcanici.

I ricercatori hanno suddiviso il complesso vulcanico in due porzioni: una parte occidentale, dove gli edifici vulcanici presentano una morfologia accidentata e deformata da strutture tettoniche, e una orientale, più vicina alla costa, dove sono caratterizzati da una sommità pianeggiante, causata dall’interazione tra vulcanismo e variazioni del livello del mare che ha generato nel tempo cicli di erosione e sedimentazione.

Situata nel Mar Tirreno orientale, vicino al bordo della placca adriatico-ionica, la formazione vulcanica finora sconosciuta potrebbe essere associata alla risalita di magma che, a sua volta, potrebbe essere stata causata dal flusso di materiale proveniente dal mantello e indotta dalla subduzione.

Lo studio recentemente pubblicato getta, dunque, nuova luce sull’esistenza di complessi vulcanici importanti sul fondale marino, che si trovano a distanze inferiori dalla costa rispetto a quanto finora si potesse immaginare.

Il fondale del Mar Tirreno è caratterizzato dalla presenza di numerose dorsali sottomarine e da rilievi di tipo vulcanico. Basti pensare alla catena del Palinuro, costituita da 15 vulcani sommersi, lunga 90 chilometri e larga 20, che va dalla costa a sud di Salerno a quella calabra, 30 chilometri a est di Sangineto, in provincia di Cosenza. Oltre agli otto vulcani sottomarini più noti, tra cui il Marsili, il Vavilov e il Magnaghi, ne comprende altri sette, scoperti solo due anni fa.

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